Monte Argentario, 16 settembre 2023 – L’incendio di giovedì ha lasciato un grande solco nero sul poggio che sovrasta Porto Santo Stefano, dall’Appetito fino al Carrubo.
Una grande macchia nel verde paesaggio del paese Argentarino, ma anche nei cuori della gente, arrabbiata per quello che è successo data anche la natura della probabile origine dolosa del rogo che si è sviluppato in due punti a diversi chilometri di distanza.
Le indagini sono in corso, considerando che anche ieri mattina l’incendio era considerato attivo e con alcune piccole aree di fumo nonostante l’abbondante pioggia caduta durate la serata.
"Duro lavoro ieri per le squadre sul posto – raccontano i volontari de La Racchetta –. La pioggia ci ha aiutato per la bonifica, ma abbiamo dovuto intervenire fino a notte dove erano presenti detriti e rifiuti. Stanno proseguendo le operazioni di messa in sicurezza del perimetro e, nonostante la pioggia, ci sono punti da bonificare".
Le fiamme, partite giovedì intorno alle 11.30 sono state domate intorno alle 16. Dapprima con l’ausilio di tre elicotteri, di cui due della Regione Toscana e uno del comando di Arezzo dei Vigili del fuoco (il Drago 60).
E, successivamente, con il Canadair arrivato da Civitavecchia. Impegnate anche quattro squadre del comando dei Vigili del fuoco di Grosseto e di Orbetello, una di Siena e una di Livorno. Prezioso anche il lavoro dei volontari de La Racchetta, così come quello dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Municipale, della Guardia di finanza, della Guardia costiera e dei volontari Vab di Follonica e Castiglione, oltre ai tecnici e agli amministratori del Comune, sindaco in testa, anche per la temporanea evacuazione di circa 400 persone.
Andrea Capitani