Incidente sul lavoro, muore operaio dopo un volo di dieci metri

La tragedia è avvenuta in un cantiere a Massa Marittima. Inutili i soccorsi

Il luogo dell'incidente (Foto Pieralli)

Il luogo dell'incidente (Foto Pieralli)

Massa Marittima (Grosseto), 18 luglio 2024 – L’ennesima tragedia sul lavoro in Toscana. Un operaio di 54 anni di origine tunisina è morto dopo un volo di 10 metri all’interno di un cantiere a Massa Marittima. Il fatto è accaduto intorno alle 11 di stamani, 18 luglio, in pieno centro storico.

Il lavoratore, nonostante i tentativi dei soccorritori che hanno provato a lungo a rianimarlo, è morto sul posto. Sul posto sono intervenute le ambulanze della Misericordia di Massa Marittima, della Pubblica Assistenza di Scarlino e Pegaso 1, chiamato e poi fatto rientrare nel momento in cui si è capito che l’uomo era deceduto. Attivato anche il servizio di igiene e prevenzione sui luoghi di lavoro dell’Asl.

Non si conosce ancora la dinamica dell’incidente, ma da una prima ricostruzione pare che l’uomo stesse lavorando insieme ad un collega sul tetto. Il cantiere era stato aperto nella parte medievale di Massa Marittima, nel quartiere di Cittanova, per riparare una vecchia abitazione. L'operaio è caduto in un vicolo. Lo ha soccorso il collega più vicino, anche lui straniero. L’ipotesi è che sia scivolato dal ponteggio e sia precipitato nel vuoto. Lascia la moglie e due figli.

Per gli accertamenti sono intervenuti i carabinieri coordinati dalla procura di Grosseto. Sul posto anche il sindaco Irene Marconi. “Si tratta di una tragedia che colpisce tutti - ha detto - Siamo ovviamente vicini alla famiglia dell'uomo che purtroppo non ce l'ha fatta a superare la brutta caduta”. La salma è stata portata all'obitorio dell'ospedale Misericordia di Grosseto ed è a disposizione dell'autorità giudiziaria. Il cantiere è stato messo sotto sequestro dalla procura. “Confidiamo che in tempi brevi - ha aggiunto Irene Marconi - venga fatta chiarezza sulla vicenda e si accertino le responsabilità di questa assurda morte”.

"Si allunga l'elenco dei morti sul lavoro e come istituzioni non possiamo proprio accettarlo'', dice il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. ''Alla famiglia del lavoratore deceduto va il cordoglio mio e di tutta la giunta regionale'' dice Giani. Poi l'analisi: ''In paese civile non si può morire di lavoro - sottolinea Giani -. Lo diciamo da anni e la strada da battere non può che essere quella imboccata: investire sulla formazione, ancora di più, investire sullo scambio di buone pratiche, non far venir meno e potenziare i controlli, i piani mirati di prevenzione, l'informazione e assistenza alle imprese: una battaglia che si vince tutti assieme, con la collaborazione tra istituzioni ma anche con datori di lavoro e lavoratori''.

La notizia viene commentata a stretto giro dal presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo: "Quella avvenuta oggi in un cantiere di Massa Marittima, in provincia di Grosseto, è l'ennesima e inaccettabile morte sul lavoro- dichiara Mazzeo- ai familiari, ai colleghi e agli amici dell'uomo di 54 anni tragicamente deceduto esprimo il mio sentimento di cordoglio e quello di tutta l'assemblea legislativa toscana". Il presidente dell'assemblea legislativa regionale prosegue: "Non possiamo accettare, senza reagire con forza e tempestività, il tragico ripetersi delle morti sul lavoro. Per questo servono iniziative stringenti delle istituzioni e di tutti i soggetti che devono operare per la sicurezza nei cantieri. In un Paese civile non è degno morire di lavoro".

"In attesa di ulteriori approfondimenti sulla dinamica dell’incidente, la Uil Toscana desidera esprimere le più sentite condoglianze alla famiglia della vittima – dice il sindacato – Oltre al dolore, questi momenti sono colmi di rabbia: una strage che non accenna a finire, migliaia di persone che ogni anno muoiono lavorando, persone che non rivedranno mai più le loro famiglie, i loro affetti, che non vivranno mai più i loro sogni e le loro passioni. Questa strage deve finire. Servono più controlli, sia per la forma di deterrenza che per evitare situazioni di illegalità e, quindi, di insicurezza. Il nostro impegno e la nostra battaglia per Zero Morti sul Lavoro non finirà!”.