Maria Vittoria Gaviano
Cronaca

Il potere dell’ippoterapia: “Con i cavalli i bambini disabili superano le paure”

Il punto sul Centro di addestramento di Grosseto con la responsabile del progetto Cri, Moretti Curseri: “Un aiuto anche per i genitori dei piccoli. Mi sono avvicinata a questo mondo grazie a Iside Pifferi”

Alcuni momenti delle giornate di ippoterapia organizzate al Cemivet dalla Croce rossa locale, referente del progetto è Monica Moretti Curseri

Alcuni momenti delle giornate di ippoterapia organizzate al Cemivet dalla Croce rossa locale, referente del progetto è Monica Moretti Curseri

Grosseto, 10 gennaio 2025 - Eppure ci regalano inconsapevolmente tanto. Aiutano ad ascoltarsi dentro, a vincere le paure più nascoste e terribili. Il loro potere è vedere nel silenzio. Churchill diceva “c’è qualcosa nell’esteriorità del cavallo che si attaglia all’interiorità di un uomo”. L’ippoterapia ne è l’esempio lampante. Adesso si chiamano interventi assistiti con gli animali, ma l’essenza rimane la stessa. A Grosseto, questa attività esiste ed è gratuita grazie alla Croce Rossa locale. Dopo la scomparsa di Iside Pifferi, impegnata dal 1981 fino al 2015 nella costituzione del Centro di rieducazione motoria equestre della Cri, al Cemivet (iniziativa pionieristica all’epoca), adesso il progetto è stato ereditato da Monica Moretti Cuseri.

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Alcuni momenti delle giornate di ippoterapia organizzate al Cemivet dalla Croce rossa locale, referente del progetto è Monica Moretti Curseri

Dove nasce questa volontà?

“In famiglia mi hanno insegnato ad aiutare chi ha meno con il volontariato. E’ iniziato tutto a 20 anni, già andavo a cavallo e conobbi la signora Pifferi, mi ha colpito il discorso di unire la famiglia, coinvolgendola perché prima i genitori dei ragazzi affetti da disabilità si vergognavano, tendevano a nascondere i figli. Questi genitori erano soli nel dolore e difficoltà, alcune volte anche economiche”.

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Alcuni momenti delle giornate di ippoterapia organizzate al Cemivet dalla Croce rossa locale, referente del progetto è Monica Moretti Curseri

In cosa riescono i cavalli?

“E’ un animale meraviglioso. I ragazzi riescono a vincere le loro paure: è una sfida con loro stessi: avvicinarsi, toccare o salire su un cavallo, noi lo diamo per scontato. Ma non lo è, i bambini autistici vivono un po’ nel mondo loro e si trovano davanti un gigante e conquistano vittorie grazie al cavallo, fortifica la percezione di sé. Loro lo percepiscono che non sono uguali, è una frustrazione, tanti non riescono ad esprimersi. Un esempio il caso di un bambino autistico, che al suo arrivo si buttava a terra ed era irruento. Ora invece sale a cavallo sorridente. Anche la mamma ci racconta che dopo 13 anni, per la prima volta riesce a indossare un capello, proprio perché per eseguire l’attività deve indossare il cap”.

Come sono le giornate di attività?

“Ci ritroviamo il lunedì pomeriggio e giovedì tutto il giorno. E tutti le volte facciamo la merenda. Un gesto semplice ma ricco di significato che aiuta molto i ragazzi. E non mancano le gite fuori porta”

Quali sono gli ingredienti ?

“Ce ne è uno. Ed è l’amore, con lui non sbagli mai. I ragazzi ti ripagano di tutto, ti riempiono il cuore di gioia”.