Isola del Giglio (Grosseto), 21 novembre 2021 - Li chiamano "selecontrollori", ma in soldoni sono circa cento cacciatori che domani sbarcheranno sull’Isola del Giglio per uccidere circa trenta mufloni. Ad assoldarli il Parco dell’Arcipelago Toscano che, grazie alla cooperativa "Agrofauna", dovranno mettere in atto l’ultima fase del progetto Life dell’Unione Europea "Letsgo Giglio", un disciplinare già operativo per eradicare definitivamente questi animali non considerati autoctoni e per questo inutili anzi dannosi per la biodiversità.
L’Ente Parco provvederà anche al pagamento del soggiorno al cacciatore in un appartamento dotato di cucina. La "caccia" a turnazione, se così si vuol chiamare, durerà per ogni selecontrollore una settimana. Le operazioni dovrebbero concludersi a marzo.
I mufloni arrivarono nel 1957 nella perla dell’Arcipelago Toscano perché rischiavano l’estinzione. La decisione finale di eliminare definitivamente l’animale dall’isola ha scatenato la mobilitazione di alcuni abitanti (che hanno anche lanciato una petizione su Change.org), ma anche di consiglieri comunali e naturalmente le associazioni animaliste. La Lav (Lega antivivisezione) ha chiesto un "pronto intervento del ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. In questi ultimi 19 anni sono stati chiesti indennizzi per danni dei mufloni per 1200 euro, praticamente irrilevanti". "Non si capisce come pochi esemplari in un’area di 2.100 ettari possano provocare problemi: di fatto è anche difficile vederli e molti gigliesi non ne hanno mai incontrato uno", dice invece Maria Vittoria Brambilla, presidente e fondatrice della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente (Lidaa).
"Purtroppo – ha aggiunto la parlamentare – dietro l’inesistente pretesa di ripristinare la presunta purezza originaria di un habitat, i dirigenti del Parco pare abbiano più che altro la voglia di dare libero sfogo alle doppiette e predisporre l’ennesimo tiro a segno a spese della fauna selvatica. Esistono metodi diversi".
«Sicuramente avrei preferito che venissero trasferiti in altri luoghi senza abbatterli – ha detto a sua volta il sindaco di Isola del Giglio, Sergio Ortelli – ma la cattura non consentirebbe lo stesso risultato. Il progetto è stato deciso dalla Comunità Europea, che finanzierà il Parco, e credo che non ci sia un ente migliore per la tutela degli animali e della biodiversità. Purtroppo questi animali – ha concluso il sindaco – non sono autoctoni e abbattimenti del genere ci saranno in molte altre parti della Toscana. L’eradicazione è necessaria perchè i mufloni danneggiano le produzioni agricole dell’isola in modo irreparabile".