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Un convegno dedicato a Italo Balbo, per "decostruire il mito e l’immagine pubblica" sorti nel tempo "intorno a singoli aspetti della sua vita e della sua carriera, come ad esempio quello delle trasvolate, che nascono come vero e proprio strumento di propaganda del regime".
L’appuntamento è per venerdì alle 18 con il convegno ‘Italo Balbo, tra mito e realtà’, organizzato dall’Isgrec di Grosseto, che potrà essere seguito online direttamente sul sito dell’istituto o sulla sua pagina facebook. Ospiti, Paul Corner dell’Università di Siena e Andrea Baravelli dell’Università di Ferrara, curatore del recente volume ‘Il fascismo in persona. Italo Balbo, la storia e il mito’. A coordinare gli interventi, la direttrice dell’Isgrec Ilaria Cansella.
La decisione dell’amministrazione di Orbetello di intitolare il Parco dell’Idroscalo a Balbo ha creato un prevedibile putiferio. Sulla questione sono nate interrogazioni parlamentari, dure prese di posizione di condanna, tra cui quella della Regione Toscana, e proprio in questi giorni il ministero della Difesa ha persino rimosso il nome di Balbo da uno dei tre Airbus in dotazione al 31º stormo dell’Aeronautica, che si occupa di trasporto delle autorità.
Non proprio un buon preludio per l’amministrazione di Orbetello che dopo la mozione passata in consiglio, deve adesso approvare una delibera di giunta da inviare al prefetto, cui spetterà l’ultima parola sulla questione. Al momento, però, l’intitolazione a Balbo non sembra essere una priorità e non c’è ancora una data per il passaggio in giunta. Ma l’intenzione di separare il Balbo aviatore da tutto il resto, dallo squadrismo alla marcia su Roma fino al colonialismo, appare effettivamente debole, secondo l’Isgrec.
"Di fronte a questa banalizzazione – affermano dall’Istituto – l’Isgrec propone di ritornare a riflettere da una prospettiva storica su ruoli e responsabilità di Balbo all’interno della nascita e dello sviluppo dello stato fascista, restituendo alla sua figura quella complessità appiattita da chi lo vorrebbe solo eroe dell’aviazione. L’essere organizzatore e guida dello squadrismo nel Ferrarese, il cui tratto caratterizzante fu l’estrema violenza; la partecipazione come quadrumviro alla marcia su Roma accanto a Mussolini; le responsabilità nell’omicidio di Don Minzoni (al quale proprio a Orbetello è intitolata una via); la compromissione con il progetto coloniale fascista in Africa. Tutti questi aspetti ne fanno una delle figure centrali del Ventennio".
Riccardo Bruni