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Gli imponenti lavori di bonifica della Maremma durarono dal 1828 al 1859
Nella nostra bella piazza Dante c’è un monumento caro a tutti i Grossetani: Canapone, ossia il Granduca, Leopoldo, Giuseppe, Antonio, Giovacchino, Pio Gotthard Von Habsburg Lotringhen di Asburgo-Lorena.
Il gruppo marmoreo di Luigi Magi, situato in Piazza Dante, a Grosseto, è riconosciuto come il monumento più significativo del Granduca di tutta la Toscana e in realtà il legame che unì Leopoldo II alla Maremma fu forte e fuori dagli schemi politici comuni.
Egli l’aveva amata, protetta e curata e proprio per questo viene rappresentato nel monumento come un governante attento e benevolo che, abbigliato con abiti regali, calpesta un serpente che simboleggia la malaria e solleva una donna accasciata, la Maremma, che tiene in braccio un bambino macilento, simbolo di triste futuro che si sarebbe potuto verificare, mentre l’altro figlio della donna, sano e vitale, stringe la mano del buon governante, allegoria del cambiamento positivo che Leopoldo è riuscito portare alla nostra terra.
La data impressa è MDCCCXXXVI, a ricordo della riconoscenza dei maremmani nei confronti di un uomo che aveva tentato di risollevare un territorio da sempre improduttivo e devastato da una malattia feroce come la malaria, oltre che dalla miseria e la fatica.
Leopoldo II, insieme all’ingegner Alessandro Manetti, contrastò il problema delle paludi maremmane intraprendendo un’importante opera di bonifica che durò dal 1828 al 1859.
Il Granduca è noto a tutti come Canapone, ma perché questo soprannome?
I toscani, lo sanno tutti, sono arguti, pungenti e come non soprannominare "Canapone" il principe dai capelli folti, biondi e un po’ stopposi? E fu così, tutti i suoi sudditi lo conoscevano per Canapone.
Ma non finisce qui, lo chiamavano bonariamente anche "il Babbo" per quel suo modo di trattare i sudditi in modo paterno (e d’altra parte per Leopoldo era un ruolo ben noto: aveva avuto tredici figli!) ed anche "Broncio", non perché fosse spesso imbronciato, al contrario, ma era un Asburgo e come tutti gli Asburgo, aveva la mandibola prominente e quindi il labbro inferiore che sporgeva dal superiore. Leopoldo aveva felicemente sposato Maria Anna Carolina di Sassonia ed aveva impegnato tutta la dote della giovane moglie proprio per la bonifica delle terre maremmane e questo ci dice già molto su questo…