REDAZIONE GROSSETO

"La Cantoniera", nuovo capitolo

Il Comune nomina un consulente di parte per quantificare l’indennità di esproprio per "Il Fortino"

Prosegue la querelle tra il Comune di Monte Argentario e i proprietari dello stabilimento balneare "Il Gabbiano della Cantoniera".

L’Amministrazione municipale ha deciso di incaricare un consulente tecnico di parte nel contenzioso tra la società "Il Fortino Srl" e il Comune stesso, in opposizione alla determinazione dell’indennità di esproprio sulla procedura sanante attivata dall’ente per i terreni situati in prossimità della bretella della Cantoniera.

La società, infatti, durante l’ltima udienza in Corte di appello ha chiesto di rideterminare l’indennizzo di esproprio, mentre il Comune si è costituito in giudizio. Per l’ente non è più sufficiente quindi un consulente tecnico d’ufficio, da qui la decisione di incaricare un consulente tecnico di parte per "una difesa più efficace – si spiega – e portare approfondimenti".

A ricoprire il ruolo sarà il geometra Gino Pitti, già dipendente di ruolo della Regione Toscana.

Negli ultimi quattro anni la società "Il Fortino Srl" ha ottenuto pareri in suo favore in vari gradi di giudizio, mentre già nel 2018 i titolari dell’attività erano stati assolti dal Tribunale di Grosseto, con la motivazione che lo stabilimento balneare "Il Gabbiano della Cantoniera" non ricade sul demanio marittimo.

Ai gestori era stata in precedenza avanzata l’accusa di occupazione abusiva. Il responso era arrivato dopo quello della Cassazione che aveva annullato il sequestro preventivo della struttura balneare "Il Gabbiano della Cantoniera", il noto stabilimento argentarino situato a ridosso appunto della stessa spiaggia della Cantoniera.

L’area, stando alle precedenti sentenze, "non ricade nel demanio marittimo".

I titolari erano poi tornati a esercitare la propria attività di bar e di ristorazione, oltre a quella di noleggio di lettini, sdraio e ombrelloni.

L’attività era stata dissequestrata, inoltre, sempre nel 2018, su ordine della Procura generale della Corte di Cassazione, dopo il sequestro avvenuto il 27 luglio 2016 con l’ordinanza per "il rigetto della concessione demaniale, relativa all’area in cui sorge la struttura, e della sanatoria edilizia di due condoni richiesti nel 1985 e nel 1994 per una parte dei manufatti realizzati abusivamente".

Adesso, però, si aggiunge una nuova puntata che senza dubbio non ridurrà i tempi necessari per arrivare alla definizione della vicenda.

Andrea Capitani