LUCA MANTIGLIONI
Cronaca

La città invisibile dentro e sotto le Mura I corridoi dove è passata la nostra storia

Bastioni, troniere, terrazze e camminamenti. Alla scoperta degli spazi adesso chiusi ma che il Comune intende recuperare

di Luca Mantiglioni

Ci sono vie di comunicazione cittadine che pochi conoscono. Sicuramente non ne hanno idea le generazioni più giovani, ma non per colpa loro, considerato che alcune di queste vie sono chiuse da molti anni, alcune da decenni. Eppure solcano il cuore della città, lambiscono il centro, sono preziose e importanti perché hanno vissuto – e fatto – la storia dell’intera comunità. Sono i camminamenti che passano all’interno delle Mura medicee, corridoi che collegano bastioni e troniere in maniera invisibile scortati da un’aria di mistero e silenzio. Una Grosseto sotterranea che adesso il Comune sta cercando di restituire ai cittadini attraverso una serie di progetti di recupero importanti e onerosi, alcuni già attivati, altri che lo saranno a breve, altri ancora in fase di studio. Complessivamente sono sei le aree di intervento (per altrettante progettualità) una delle quali – la Cavallerizza – che già mostra i primi risultati concreti.

"Lo spazio dell’arena è tornato ad ospitare manifestazioni – dice Arturo Bernardini, responsabile amministrativo dell’Istituzione Le Mura –, ma ci sono altri interventi in programma, come il prossimo recupero dei camerini per i quali, grazie ai finanziamenti del Pinqua), il progetto preliminare potrebbe essere pronto entro la fine dell’anno. Al momento, utilizzando un finanziamento ministeriale ottenuto per il progetto Ciel’in città, sono state realizzati i cancelli e rifatta la bordatura della prima scalinata dell’arena, mentre il passo successivo sarà l’installazione nell’area del baluardo delle opere realizzate da tre scultori. Anche in questo caso abbiamo sfruttato un finanziamento ministeriale di circa 200mila euro e il posizionamento dovrebbe avvenire entro la fine dell’anno. Entro dicembre, inoltre, contiamo di pubblicare il bando riservato ai privati per il recupero della cannoniera di destra, della piazza bassa e dell’edificio che negli anni Quaranta era utilizzato come abitazione".

Imponente sarà il complessivo piano di recupero del bastione Maiano, quello dove si trova la cisterna, portato avanti con la facoltà di Architettura dell’Università di Firenze.

"Qui il filo conduttore dell’intervento sarà proprio l’acqua – spiega ancora Bernardini –, perché vogliamo valorizzare quella cisterna che fino alla fine del 1800 riforniva l’intero centro storico cittadino. Il progetto è molto ampio e ambizioso, perché contiamo di trasformare il bastione in un vero e proprio portale turistico con informazioni sulla costa, dalla Diaccia Botrona fino alle fortificazioni dello Stato dei Presìdi, passando attraverso il Parco archeologico. Per questi interventi i tempi vanno ancora individuati. Quello che sarà realizzato entro il 31 dicembre 2023, invece, è l’intervento di recupero delle due gallerie che passano sotto il bastione che ha ottenuto un finanziamento regionale di circa 200mila euro ai quali si sono aggiunti altri 40mila di fondi propri del Comune. Saranno resi pedonabili gli accessi da piazza Nassirya e piazza del Mercato (dal lato dove un tempo di trovava l’attività del Soldateschi, per intenderci). Queste due gallerie si riuniscono nella porta di ingresso su via Saffi e nei loro camminamenti hanno ampi spazi che, una volta recuperati, potranno essere utilizzati come Infopoint. Almeno inizialmente, in attesa del compimento del progetto per la cisterna. Nella parte superiore, quella scoperta insomma, ci sono due cannoniere che intendiamo mettere a bando e che i privati potrebbero eventualmente utilizzare anche per attività commerciali. Abbiamo già ricevuto alcune manifestazioni di interesse".