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"Premesso che in un territorio vasto come il nostro, in cui il turismo è un importantissimo motore di sviluppo non può mancare una strada a grande scorrimento del tipo Autosole o roba del genere, e dunque che la facciano e pure in fretta; e per quanto mi riguarda me la possono fare pure sotto casa perché da che mondo è mondo ogni cosa ha i suoi pro e i suoi contro. Detto ciò il dibattito sulla Siena–Grosseto mi pare incomprensibile". Marco Festelli, presidente Confconsumatori sia a livello locale che a livello regionale offre un contributo diverso alla discussione sulla Due Mari. "Se qualcuno, oggi, parla di pedaggio per la Siena-Grosseto avrebbe dovuto pensare a questa prospettiva 20 anni fa, quando la Siena-Grosseto iniziava il suo tormentato iter di costruzione – dice Festelli – Questa arteria non è un’autostrada. Non è stata pensata per esserlo e dunque non lo sarà. Quindi che pedaggio dovrebbero pagare i cittadini? Per quali servizi? Per quali confort e standard di sicurezza? Il pedaggio per la Due Mari è solo una boutade".
Nel dibattito, dopo Luca Sani (Pd), entra anche Fratelli d’Italia.
"No assoluto – dicono il capogruppo di FdI in Regione, Francesco Torselli, e il consigliere regionale dello stesso partito Alessandro Capecchi – Dovrebbero essere rimborsati gli automobilisti che ogni giorno sono costretti a percorrere una Siena-Grosseto ancora incompleta. Il pedaggio sarebbe una nuova tassa per migliaia di pendolari a fronte di un servizio inadeguato. Stiamo parlando di una strada priva di corsie d’emergenza, invasa periodicamente da cantieri infiniti e con frequenti restringimenti da quattro a due corsie".