NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

La fabbrica diventa biodegradabile. Industria e ambiente a braccetto

Progetto rivoluzionario in Maremma per rendere più compatibile l’architettura con la natura circostante

La fabbrica diventa biodegradabile. Industria e ambiente a braccetto

Una delle serre in via di allestimento

Muradica è l’acronimo di "Metodi Utili con Radici, Alberi e Dispositivi per l’Innovazione nelle Coperture Agricole" ed è il nome di un progetto nato dalla collaborazione di un team multidisciplinare che spazia dal settore dell’agricoltura a quello dell’architettura, fino alla sostenibilità ambientale. L’obiettivo è realizzare prototipi di coperture vegetali da utilizzare in campo rurale per mimetizzare le strutture fatiscenti e per ridurre l’emissione CO2. Luogo della sperimentazione è Seggiano, uno dei comuni più piccoli della provincia di Grosseto. I protagonisti del progetto parlano del prototipo da realizzare come uno strumento di "ricucitura paesaggistica". Insomma creare una soluzione versatile, economica e a basso impatto energetico, capace di integrare elementi vegetali (esempio le piante rampicanti) per mitigare l’impatto visivo dell’edificio e armonizzarlo con il paesaggio. Il prototipo prevede l’uso di sistemi di sostegno verticali e orizzontali per favorire la crescita delle piante e coprire le parti architettoniche che disturbano l’unità del paesaggio. Il sindaco di Seggiano, Daniele Rossi, ci crede molto.

"Si tratta di un progetto innovativo che siamo felici venga sperimentato a Seggiano – dice il primo cittadino –. È importante dimostrare come in territori periferici come il nostro sia possibile mettere in campo idee così innovative. Non siamo nuovi a queste iniziative, basti pensare a ciò che abbiamo fatto con l’olivo idroponico, e siamo felici di fare di Seggiano un luogo in cui si sperimenta il cambiamento tramite l’utilizzo di soluzioni verdi e sostenibili".

Il progetto è nato dalla collaborazione tra Comune di Seggiano, Università della Tuscia, Vivai Moscatelli, Roggi Srl, Certema, studio architettonico "Spazi consonanti" e Studio Agricis e il caso di studio è l’edificio degli ex magazzini comunali a Seggiano, situato vicino al borgo medievale e considerato una costruzione esteticamente invasiva nel contesto paesaggistico circostante.

"Non è semplice trovare partner per progetti del genere, soprattutto se si pensa alla grandezza del comune di Seggiano – commenta il professore Rodolfo Picchio, del dipartimento Dafne dell’Università degli Studi della Tuscia –. Quello che abbiamo in mente è di dimostrare come si possano recuperare e mimetizzare spazi impattanti, grazie all’utilizzo del verde. Grazie al Comune di Seggiano, al dottor Alessandri e agli altri partner, siamo sulla strada giusta per creare qualcosa che sarà d’esempio per tante altre località".

Il progetto si sviluppa in diverse fasi: analisi delle tecniche costruttive e delle caratteristiche paesaggistiche, scelta delle specie vegetali e dei sistemi di sospensione, e realizzazione del prototipo sulla facciata nord dell’edificio selezionato. Le attività termineranno nei prossimi mesi con la premessa di diventare un esempio di riconversione unita a nuovi metodi di gestione del patrimonio edilizio compatibili con l’ambiente.