
I comitati ambientalisti contestano le previsioni del nuovo Piano di Enel In modo particolare sono contro la realizzazione di due nuove centrali
I sindaci amiatini hanno accolto l’approvazione del piano industriale di Enel da parte della Regione come una nuova era, definendola un nuovo "rinascimento". Al contrario i comitati, che sull’Amiata sono realtà molto partecipate, guardano a questo piano con preoccupazione e disappunto. Dalla Rete Nazionale NoGesti al Comitato Ambiente Amiata e Heart Amiata affrontano il problema guardando alle nuove centrali.
"E’ prevista la costruzione di 2 nuove centrali sull’Amiata, a Bagnore e Piancastagnaio, oltre ad aprire alla realizzazione di nuove centrali per un totale di ulteriori 140 MegaWatt. La produzione in Amiata è già oggi superiore a 120 MegaWatt, contro lo stesso Piano ambientale energetico regionale che stabilisce un limite di 100MegaWatt".
Le perplessità dei comitati riguardano diversi aspetti. Preoccupa ad esempio l’impatto ambientale. "Le emissioni delle attuali centrali pur con i filtri abbattitori Amis – dicono i comitati – contengono quantità rilevanti di anidride solforosa, metano, ammoniaca, mercurio e arsenico, questo secondo Arpat, oltre a elementi radioattivi: solo a Piancastagnaio le centrali emettono ~100 chilogrammi annui di mercurio, con una media giornaliera di 80-100 grammi, comparabile a quella delle centrali di Bagnore, nel comune di Santa Fiora, ed il doppio di una centrale a carbone che produce 44 volte più energia elettrica. Le emissioni di Co2 sono pari a quelle di una centrale a gas per la stessa produzione".
C’è poi un aspetto ambientale legato alle attività produttive dell’agroalimentare locale. "Il Consorzio dei produttori del Montecucco e imprenditori del Brunello di Montalcino – proseguono dai comitati – chiedono tutela dell’integrità paesaggistica e del territorio per salvaguardare la produzione biologica (80% di tutta la produzione) e l’indotto dell’enoturismo, sottolineando che il rischio economico associato alla proliferazione della geotermia è di gran lunga superiore all’indotto sul territorio generato dalla geotermia stessa". Ci sono aspetti controversi che riguarderebbero le ricadute anche sulla salute dei cittadini e per questo argomento i comitati prendono in considerazione i risultati di studi epidemiologici (Ars 2010 e "InVetta"2022). "Questi dimostrano una netta correlazione tra metalli pesanti assorbiti, esposizione e vicinanza alle centrali – concludono –. con grandi differenze rispetto alle popolazioni residenti in aree lontane da siti di produzione geotermica. Queste decisioni sono inaccettabili".