NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

La geotermia della discordia: "Un flop l’incontro con Giani. Il presidente non ha risposto"

Delusi i circa 300 cittadini presenti all’assemblea che poi preparano una lettera come "diffida"

Delusi i circa 300 cittadini presenti all’assemblea che poi preparano una lettera come "diffida"

Delusi i circa 300 cittadini presenti all’assemblea che poi preparano una lettera come "diffida"

C’era molta attesa per l’incontro con il presidente della Regione Eugenio Giani, ma le aspettative dei comitati ambientalisti si sono dimostrate molto più alte di quanto poi in realtà è stato detto. Ad accogliere Giani sono stati circa 300 amiatini, in prima fila anche qualche sindaco del territorio. Dai comitati Rete Nazionale NoGesi, Sos Geotermia Comitato Salvaguardia Ambiente del Monte Amiata, Rifugi Naturalistici, Heart Amiata e Amiata Terra Amata è partita una sorta di "diffida" al presidente della Regione, formalizzata con una lettera.

"Giani – dicono i portavoce dei comitati – ha avuto l’opportunità di incontrare circa 300 cittadini del Monte Amiata, sia del versante senese che grossetano, che vivono e lavorano nel settore turistico e agroalimentare strettamente connesse alla salubrità della montagna. Ma è stata un’occasione sprecata perchè non solo il presidente ha omesso di rispondere ai quesiti che gli sono stati posti sulle criticità che lo sfruttamento geotermico comporta in tema di emissioni, di salute, di depauperamento e inquinamento dell’acquifero del Monte Amiata, ma ha addirittura affermato, gettando nello sconcerto la cittadinanza, che la geotermia oltre che sostenibilità ambientale dà ricchezza a territori che altrimenti devono contrastare lo spopolamento".

Affermazione, sostengono i comitati, che non corrisponde al vero: "Non fosse altro – proseguono – per le compensazioni ambientali che vengono elargite ai Comuni che accettano la geotermia e con le quali dovrebbero porre rimedi ai danni che essa produce".

"Il presidente – dicono ancora – si è limitato a confermare che in Amiata verranno realizzate altre due centrali, una a Piancastagnaio di 20 MW e una a Santa Fiora di 40 MW, per complessivi 60 MW aumentando del 50% la potenza installata in questo territorio. Delle 5 ulteriori centrali da valutare non ha dato indicazioni. Le decisioni del presidente della Regione sono scelte politiche prive di partecipazione che stanno avviando il Monte Amiata nella strada senza ritorno del polo industriale geotermico seguendo il modello dell’area tradizionale di Larderello: questo sì che ci condurrà allo spopolamento e al degrado irreversibile dell’intero comprensorio".