
L’attività in mare del Roan della Guardia di finanza, grazie anche alla collaborazione, a terra e nel periodo invernale, con i volontari dell’organizzazione "Sea Shpered Italia", ha favorito, questa estate, una collaborazione. La Onlus grazie al prezioso aiuto degli uffici di Piombino insieme a un privato cittadino ha reso disponibili proprie imbarcazioni che hanno collaborato con la polizia per reprimere, soprattutto durante i periodi di fermo pesca, alcuni tentativi di pesca illegale in Maremma. A Porto Santo Stefano ha consentito di avviare, sulla base di mirate attività info-investigative della Guardia di Finanza, un periodo di sorveglianza mirato alla pesca di frodo nelle acque tra Talamone e Marina di Grosseto finalizzata alla cattura del polpo con l’ausilio di trappole costituite da barattoli in plastica. Tale tecnica di pesca detta "a barattolo", probabilmente nata in Spagna, si svolge grazie ad un’unica cima di nylon lunga più chilometri a cui vengono legati, ogni otto metri circa, dei barattoli neri di plastica che funzionano come trappole per polpi. La legge norma sia la quantità di trappole consentite per ciascuna imbarcazione nonché il divieto di lasciare i dispositivi di pesca sul fondale.
La vigilanza e la collaborazione sinergica della unità navali della Guardia di finanza, della Sea Sheperd e della Capitaneria di Porto, ha portato al più grande sequestro di attrezzatura per la pesca del polpo mai avvenuto in Italia, circa 7.500 barattoli, consentito di rimuovere e recuperare i dispositivi di cattura lasciati adagiati sul fondale tutto l’anno.