Da Cuneo a Piacenza, da Santa Maria Capua a Vetere a Capalbio, Pitigliano e Sorano. Ieri la mobilitazione nazionale dei trattori ha invaso strade e piazze italiane e la Maremma si è conquistata un posto centrale nella protesta. Gli agricoltori grossetani hanno bloccato il traffico nella zona di Capalbio, altri si sono dati appuntamento a La Rotta, nel punto di confine tra i comuni di Sorano e Pitigliano. Gli agricoltori locali si sono uniti alla protesta: "Per difendere - hanno detto i manifestanti - il futuro del settore agricolo, denunciando le crescenti difficoltà economiche, burocratiche e ambientali che minacciano il lavoro nei campi. "Oggi abbiamo bloccato il traffico all’altezza di Borgo Carige in segno di protesta – commenta Luca Giacomelli, agricoltore presente a Capalbio – domani (oggi per chi legge) marceremo compatti verso Grosseto e incontreremo il Prefetto, venerdì invece saremo a Orbetello. Insomma la mobilitazione è appena iniziata". Sono stati circa 60 i trattori che hanno aderito all’iniziativa organizzata nella Maremma del sud, 25 quelli invece che si sono recati a Pitigliano. Nella zona del tufo l’iniziativa è stata organizzata da Fabio Mecarozzi e Valerio Crociani (agricoltori locali) e ha voluto richiamare l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica sull’importanza strategica dell’agricoltura per le comunità locali. "Il supporto delle amministrazioni locali testimonia – dice Mecarozzi - l’urgenza di interventi concreti per garantire dignità e sostenibilità a chi ogni giorno coltiva il nostro futuro". A supporto della mobilitazione nel soranese il sindaco di Sorano, Ugo Lotti, che fisicamente non ha partecipato alla manifestazione ma ha più volte espresso solidarietà con gli agricoltori. "In primo luogo ci tengo a ringraziare anche le forze dell’ordine per averci dato la loro disponibilità e supporto durante tutto il presidio" spiega Mecarozzi che poi entra nel merito della mobilitazione: "L’agroalimentare italiano è in mano alle lobbies ed alle multinazionali – prosegue Mecarozzi - e le piccole e medie imprese dell’agricoltura, dell’allevamento e della pesca si impoveriscono e il paese perde la sua sovranità Alimentare. Dinamiche che succedono anche da noi". Anche per Mecarozzi è il momento dell’unità ed ecco perché ha sposato in pieno la protesta unitaria promossa da Coapi. "Deve essere sviluppata la campagna di informazione e controinformazione rivolta all’opinione pubblica per spiegare l’inganno che confonde l’agroalimentare italiano. – commentano i manifestanti - Stiamo pagando i costi dell’abbandono delle terre di un Made in Italy fatto solo di marchi speculativi industriali senza la materia prima di agricoltori e pescatori". Tra gli obiettivi nazionali della mobilitazione c’è anche quello di ottenere dal Governo che l’anno scorso ha aperto un tavolo di confronto con gli agricoltori in mobilitazione, un Piano di Azione Straordinaria per salvare le piccole e medie imprese dell’agricoltura, dell’allevamento e della pesca adottando una Dichiarazione di Stato di crisi e assumendo un pacchetto di misure. "Volevamo avere un po’ di visibilità e l’abbiamo ottenuta – commenta Valerio Crociani, organizzatore della mobilitazione di Pitigliano – ringrazio tutti gli agricoltori che hanno preso parte all’iniziativa sottraendo dl tempo al proprio lavoro". Nicola Ciuffoletti
CronacaLa marcia dei trattori: "Difendiamo il futuro del settore agricolo"