MARIA VITTORIA GAVIANO
Cronaca

La Palomar si attrezza. Maxischermo per Lucio. E’ la sera del verdetto

I titolari della libreria sono i primi "tifosi" del cantautore grossetano. L’amico musicista: "Mi ha detto di essere frastornato dall’interesse per lui".

Massimo Marinotti con la locandina che ha preparato per Lucio Corsi

Massimo Marinotti con la locandina che ha preparato per Lucio Corsi

"Ti aspettiamo Lucio". Lo dice forte e chiaro Massimo Marinotti, titolare della libreria Palomar Coffee & Spirit, in attesa del ritorno di Lucio Corsi, che stasera concluderà la sua esperienza a Sanremo. E Massimo, intanto, insieme a Monica Volpi, organizzano anche questa sera l’appuntamento "Aspettando Lucio" per seguire in libreria sul maxischermo la finalissima tutti insieme, con molti amici.

"Quando vorrà, potrà tornare qui, dai suoi amici – dice Massimo –, ma la mia vera attesa è un’altra: che il suo messaggio possa arrivare forte e chiaro, così da far capire ciò che lui mette nelle canzoni, facendo sì che emerga nella realtà. Non è un messaggio scontato, d’amore, ma di un ragazzo semplice che rincorreva le farfalle da piccolo. Lucio Corsi è un ragazzo semplice, umile, ha il suo modo estroso di vestirsi, un po’ hard rock. E’ stimatissimo da tutti i musicisti grossetani importanti. La sua canzone è una poesia, di un ragazzo che si racconta. Ha colpito l’umanità, la gentilezza e la voglia di essere se stesso e di non confondersi con gli altri".

Ma è qui che arriva il dunque. Alla domanda "pensi che rimarrà così Lucio?". "Lui non rimarrà così, lui è così. Dopo Sanremo continuerà la sua vita come ha fatto finora, con i suoi amici. Non è considerato il divo, e nemmeno si sente tale. Ha tutte le carte in regola per vincere ma ha già vinto perché ha portato la semplicità al pubblico. Fa quello che vuole fare, anche se i grossetani non lo hanno ancora apprezzato nella giusta maniera. Ha già vinto il festival, anche se non dovesse essere questo il verdetto delle giurie".

E c’è anche chi suona con Lucio Corsi che ha raccontato un po’ di più del cantante grossetano. "Suono il pianoforte elettrico – dice Iacopo Nieri – e seguo Lucio nei tour. Suoniamo insieme da quando avevamo 20 anni, nelle stanzine del Conad. E poi da lì siamo rimasti sempre a suonare senza un progetto particolare, poi quando Lucio ha cominciato ad andare in palchi più importanti lo abbiamo accompagnato. E’ rimasto fedele ai suoi amici, ci tiene molto a noi. A Sanremo siamo stati rimpiazzati da Topo Gigio (risata, Ndr), ma è una mossa saggia. Finalmente ha avuto successo, la critica è sempre stata concorde nell’apprezzarlo, ma rientrare nei primi 5 non ce lo aspettavamo. Il pubblico per Lucio è sempre stato di nicchia, invece l’apprezzamento che ha ricevuto è dovuto alla scoperta che c’è qualcosa che è fatta con attenzione. Ha un modo diverso di fare che non si vede spesso. Serviva un po’ di visibilità in più arrivati a questo punto e Sanremo lo è senza dubbio".

Ecco sopraggiungere anche aggiornamenti che ha direttamente dal suo amico in quel di Sanremo. "Lucio dice che è molto colpito, è frastornato – spiega Nieri – ed è già contento per come è andata finora. Questa visibilità ci aiuterà e semplificherà la strada. Suoneremo più di prima e questo ci rende molto felici. Ci voleva una ’mente’ del Far West (in riferimento alla Maremma) come dice lui per portare Topo Gigio sul palco dell’Ariston".

In questi giorni Lucio ha già ottenuto un grande riconoscimento, il primo di questa edizione, infatti ha ricevuto il premio Assomusica come "Miglior esibizione live di un artista rivelazione". In un mondo dove tutti voglio essere duri, degli eroi colpisce molto di più l’aver coraggio di essere se stessi e normali, un antieroe. Del resto proprio come Lucio, perché come dice lui stesso nella sua canzone rivelazione, vivere la vita è un gioco da ragazzi.