La Polizia e la città ricordano l’eroe. Giacomo Saporito

Cerimonia di commemorazione di Giacomo Saporito, guardia di città ucciso nel 1903. Ricostruzione della figura e della vicenda attraverso ricerche storiche. Onori resi a Giacomo Saporito e targa bronzea commemorativa in Piazza d'Armi. Lapide in marmo e corona d'alloro in Piazza del Sale.

Cerimonia di commemorazione di Giacomo Saporito, guardia di città, che il 2 dicembre del 1903 fu ucciso da colpi di arma da fuoco in piazza del Sale, da un criminale che da tempo si sottraeva alle ricerche delle forze di polizia. Al momento della morte Giacomo Saporito aveva 36 anni ed era un appartenente al corpo delle Guardie di Città, articolazione statale della Pubblica Sicurezza divenuta in seguito, per effetto delle trasformazioni intercorse in oltre di un secolo di storia, l’attuale Polizia di Stato. La figura di Giacomo Saporito è stata ricostruita attraverso le ricerche storiche effettuate da Oriano Negrini, storico, appartenente all’Associazione nazionale Polizia di Stato, che ha effettuato un accurato studio sulla persona e sulla vicenda che ha portato alla sua morte, pubblicando una monografia. La cerimonia ha avuto un primo momento nella Piazza d’Armi, la piazza interna alla Questura, che è stata intitolata a Giacomo Saporito: Per l’occasione, davanti a un picchetto schierato e alla presenza di tutte le autorità, sono stati resi gli onori a Giacomo Saporito ed è stata scoperta dal questore (nella foto) una targa bronzea commemorativa. Successivamente, a mezzogiorno, tutte le autorità, si sono recate in piazza del Sale, teatro dell’omicidio, ove è stata affissa una lapide in marmo commemorativa, scoperta dal questore di Grosseto Antonio Mannoni e dal sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna, alla presenza di una rappresentanza della Polizia e dell’Anps, presente col labaro, ed è poi stata posizionata una corona d’alloro ai piedi della lapide.