REDAZIONE GROSSETO

La proposta di Mondì: "Un fondo di garanzia"

L’appello arriva dal presidente dell’associazione La Querce di Mamre

Pietro Mondì

Pietro Mondì

GROSSETO "La creazione di un fondo di garanzia può essere la soluzione al problema dell’emergenza abitativa che affligge il nostro territorio". Questo è l’appello e proposta che lancia Petro Mondì, presidente dell’associazione Le Querce di Mamre e Grosseto Città Solidale. Mondì che è impegnato quotidianamente nel sociale ha ben presente il quadro generale grossetano, aiutando tante famiglie sul territorio. Non solo straniere ma anche italiane. "Diamo possibilità a 24 persone di avere un tetto sopra la testa- prosegue- di cui 4 sono italiani e 20 stranieri. Sono nove anni che operiamo per dare una risposta all’emergenza abitativa. Siamo partiti con un appartamento però nel 2006, con 4 posti letto al Dormitorio del Cottolengo. Molti si affacciavano lì per trovare una casa, adesso ci conoscono e ci cercano, fa da padrone il passaparola. Gli stranieri hanno più difficoltà di credenziali per affittare le case, eppure i ragazzi che si rivolgono a noi lavorano tutti ma non hanno garanzie tali che richiedono le agenzie. Abbiamo due ragazzi che seguiamo da otto anni che hanno un contratto a tempo indeterminato, guadagnano 1100 euro circa, ne abbiamo un altro dal 2017 con un contratto a tempo indeterminato ma non è statale, in più è immigrato. Molti privati sono rimasti segnati da esperienze negative in precedenza con affitti non pagati. Gli italiani sono meno perchè trovano altre strade. Abbiamo una persona che aiutiamo, percepisce la pensione di invalidità di 500 euro e chi gli affitta la casa? Un altro ha perso il lavoro e si è separato, un altro ancora sta aspettando la pensione e sta lavorando con i servizi sociali a 500 euro. Se dici alle agenzie che guadagni mille euro e paghi 500 auro di affitto non dai una garanzia, non puoi vivere con queste cifre. Addirittura nella agenzie viene richiesto un contratto a tempo indeterminato statale, 4-5 mesi di cauzione, più la mensilità all’agenzia, più quella anticipata e le famiglie sono in evidente difficoltà. Facciamo ciò per dare una risposta al territorio, ma c’è bisogno di un intervento pubblico perchè le persone sennò non hanno una dignità. La casa è dignità e tanti non la hanno. Alcune possono cadere in delinquenza o manovalanza, per cui è opportuno non voltarsi dall’altra parte. Come associazione non possiamo più garantire una casa ad altre persone. m.v.g.