REDAZIONE GROSSETO

La rabbia di Rispescia Il medico di base è andato in pensione E non sarà sostituito

I residenti: "Chiediamo di essere inseriti nel provvedimento dirigenziale. Non è vero che non ci sono locali di proprietà comunale da utilizzare. Con Alberese e Grosseto i collegamenti sono praticamente nulli".

La rabbia di Rispescia Il medico di base è andato in pensione E non sarà sostituito

"Circa 1500 abitanti, per lo più ultrasessantacinquenni", senza il medico di base. Il dottor Claudio Mariani se ne è andato in pensione il 31 luglio, lasciando vuota una casella che non è stata riempita e che, stando al provvedimento dirigenziale varato nei primi giorni del mese alla firma della Uoc convenzioni uniche del dottor Troisi, non lo sarà più: gli abitanti di Rispescia alzano la voce.

Sì, perché se la frazione alle porte di Grosseto era assistita dal dottor Mariani, come Alberese (per un totale di 700 utenti), ora "non avrà più un presidio a cui fare riferimento". Nel documento, con oggetto "Innalzamento massimale di scelte ai medici dell’ambito area grossetana con ambulatori nel comune di Grosseto" (un "bando per i medici"), Rispescia non viene citata: "Fra le dodici zone carenti pubblicate per l’ambito territoriale Area grossetana, una è stata pubblicata con l’obbligo di ambulatorio principale nel comune di Grosseto capoluogo e secondario in località Alberese... Le stesse sono ancora in fase di assegnazione".

Da lì la rabbia dei residenti: "Partiamo da una premessa - spiegano Luca Rosso e Adolfo Ghiribelli -: se è vero che il dottor Mariani aveva comprato l’ambulatorio in cui svolgeva la professione, mentre quello di Alberese, seppur fatiscente è di proprietà comunale, il sindaco, quale autorità sanitaria locale, potrebbe individuare anche a Rispescia uno spazio dove far lavorare un medico, perché ce ne sono. La mancanza di un punto di appoggio è soltanto una scusa". "Prima dell’arrivo del professor Mariani - aggiunge Ghiribelli -, circa 20 anni fa, c’era una struttura pubblica, in piazza Italia, poi data a un’associazione". Non solo. "Al di là del problema legato alle differenze tra le popolazioni di Rispescia e Alberese, i collegamenti tra i due paesi e Grosseto non ci sono".

"L’assenza di un medico - aggiunge Rosso - porta anche al problema della mancata assegnazione delle ricette farmaceutiche, grave soprattutto per le persone cardiopatiche o affette da malattie croniche" e, a cascata, "alla permanenza della farmacia nel paese. Ad Alberese la farmacia non c’è, c’è solo un dispensario nel periodo estivo in un container". "In questo momento - sottolineano -, in attesa della nomina dei nuovi medici a Grosseto e ad Alberese, chi ha bisogno di un consulto medico, deve rivolgersi alla guardia medica o al Pronto soccorso: e questo appesantisce gli accessi alla struttura". "I pazienti che seguono terapie a lungo termine - aggiungono -, come l’ipertensione, che necessitano di un’assegnazione diretta da parte del medico, cosa fanno? Si rivolgono a uno specialista per una prescrizione ordinaria?".

La richiesta è chiara: "I locali di proprietà comunale ci sono: nel provvedimento deve essere reinserita Rispescia". Già il 25 luglio un altro abitante aveva inviato una pec, con le medesime considerazioni e sottoscritta da 150 residenti, al presidente della Regione, all’assessore alla Sanità della Regione, al dg dell’Azienda Usl Sud Est Toscana e, per conoscenza, al sindaco di Grosseto. "Non è arrivata nessuna risposta".