
La laguna è un ambiente delicatissimo
Anche Arpat ha preso parte all’incontro pubblico ‘Quale futuro per la laguna’, che si è svolto a Orbetello. Nell’occasione, i tecnici dell’agenzia regionale hanno illustrato il lavoro svolto in questi anni, principalmente attività di monitoraggio sulle condizioni dell’ecosistema che circonda la cittadina di Orbetello. Una realtà ambientale complessa, troppo spesso in situazioni critiche, con la quale la comunità locale vive in simbiosi sia da un punto di vista culturale che economico. Questo anche se la regia per quanto riguarda la gestione della laguna è tuttora affidata alla Regione, sulla base di un accordo di programma siglato con il Comune. Tutto dovrebbe cambiare con il futuro Consorzio, che andrà a gestire il Parco ambientale una volta che la legge che lo istituisce, approvata dal Parlamento, inizierà a spiegare i propri effetti, ma ci vorrà ancora un po’ di tempo, perché prima si dovrà passare per l’approvazione dello statuto e occorreranno mesi. Nel frattempo, la preoccupazione dei cittadini è rivolta all’immediato, perché le condizioni della laguna non sembrano buone.
Arpat, nel suo intervento, ha infatti ricordato come alcune caratteristiche della laguna siano fattori che, in concomitanza di un’elevata temperatura, concorrono all’instaurarsi di processi distrofici più o meno gravi che si manifestano in prevalenza nel periodo primavera-estate. I ridotti volumi di scambio con il mare (appena il 2 per cento del volume totale ad ogni ciclo di marea), le correnti di marea circoscritte alle aree prossime ai canali direttamente comunicanti con il mare, l’incremento del suo idro-dinamismo solo in determinate condizioni di vento, la profondità media di circa 1 metro (con massimi di circa 1,8 metri), un elevato contenuto di sostanze nutrienti presenti nei sedimenti. L’attività di monitoraggio viene realizzata con l’ausilio di sei sonde multiparametriche e quattro idrometri, posti in località Fibbia, Nassa, Diga e Ansedonia, dedicati al controllo del livello delle acque lagunari. "Particolare attenzione – spiegano da Arpat – è stata rivolta alla procedura di validazione dei dati raccolti, che si articola su due livelli. Nel primo, si verifica giornalmente l’andamento temporale dei dati. L’attività è rilevante soprattutto nei periodi di maggiore probabilità di crescita algale perché valuta la differenza tra ossigeno disciolto massimo e minimo. Il secondo livello costituisce, invece, la vera e propria validazione dei dati raccolti e ha una frequenza settimanale". Arpat fornisce poi report mensili, un bollettino giornaliero, pubblicato solo nel periodo estivo e inviato alla Regione, al Comune di Orbetello e al Comitato tecnico scientifico.
Riccardo Bruni