Molto si parla di sanità, spesso anche in relazione ai territori più periferici. Una strada che può avvicinare gli abitanti delle aree più isolate della provincia di Grosseto (gran parte dei comuni amiatini e collinari) con i professionisti sanitari può essere quella caratterizzata dalla tecnologia applicata all’assistenza. Nasce da questo presupposto il progetto "Salute digitale e infermieristica di famiglia e comunità" ed è l’avvio di una progettualità organizzata dall’Azienda Usl Toscana sud est a Grosseto.
Sono stati consegnati 50 tablet agli infermieri di famiglia e di comunità, l’occasione è stata un evento nel capoluogo. L’obiettivo è quello di aumentare la presa in cura delle persone over 65 anni al 12%; accrescere le prese in cura proattive e multidisciplinari e facilitare i "follow up" con gli specialisti clinici, attraverso collegamenti direttamente da casa, tramite supporto dell’infermiere. Una soluzione che permette di ridurre la distanza fra l’assistito e i diversi professionisti.
La provincia di Grosseto conta circa 216mila abitanti e una bella fetta (circa 57.700) ha più di 65 anni.
"Questi tablet saranno destinati a infermieri di famiglia e di comunità che lavorano nei territori perifici e ultra periferici per evitare il ricorso ai trasporti secondari, in particolare per le persone con fragilità – dichiara Vianella Agostinelli, direttrice del Dipartimento infermieristico e ostetrico dell’Azienda Usl Toscana sud est –. Grazie a questi dispositivi sarà possibile sviluppare una presa in cura in favore della cittadinanza, anche attraverso la tecnologia della teleassistenza. Si tratta di un processo fondamentale per tutta la sfera della cosiddetta ’digital home care’, ovvero quell’insieme di attività svolte quotidianamente dalla rete di infermieri di famiglia e comunità".
Per Nicola Draoli, presidente di Opi Grosseto, la consegna dei 50 tablet rappresenta un ulteriore passo in avanti verso quel percorso che deve valorizzare il lavoro svolto dagli infermieri di famiglia.
"Sono obiettivi – dice Draoli – che il nostro sistema sanitario regionale e la nostra azienda devono continuare a perseguire: ovvero la valorizzazione dell’infermieristica di famiglia e di comunità, in generale l’infermieristica territoriale, e gli strumenti tecnologici oggi a disposizione per poter non solo garantire una prossimità fisica ma anche di contatto che vada quindi in qualche modo ad accorciare le distanze. Due assetti, dunque, molto importanti per noi".
La consegna dei tablet è avvenuta durante un incontro dove si è parlato di infermieri e sanità digitale e a cui hanno partecipato, fra gli altri, anche il direttore generale dell’Asl Toscana sud Est, Antonio D’Urso e la direttrice amministrativa Antonella Valeri.