REDAZIONE GROSSETO

"La scuola ancora bistrattata Si va verso molti accorpamenti"

Russo (Cgil-Flc): "Ciascun istituto deve passare ad almeno 900 studenti: per noi sarà un disastro. Insegnanti e collaboratori rischiano di triplicare i chilometri da percorrere. E ci saranno meno posti"

"Purtroppo la scuola è sempre considerata l’ultima ruota del carro. E questa è l’ennesima dimostrazione di come il Governo tratti l’istituzione più importante". Inizia così Cristoforo Russo, segretario provinciale della Cgil-Flc, il sindacato dei lavoratori della scuola. E’ stato lui ad alzare il velo della situazione provinciale in vista dell’ennesima revisione normativa che sta per colpire le scuole di tutta Italia. "La legge di bilancio appena votata, la 197 del 2022 – dice Cristoforo Russo – che è entrata in vigore il primo di gennaio, prevede l’aumento graduale della media dei ragazzi per ogni direzione scolastica. Da 500, un numero già sovradimensionato per la provincia di Grosseto, si passerà a 900-1000. Normativa che entrerà in vigore dall’anno scolastico 2024-2025".

Gli studenti in provincia di Grosseto sono 26.841 e, a parte gli istituti più grandi (di Grosseto, Follonica), gli altri raggiungono al massimo 900 studenti. Con punte al ribasso di 240 (Santa Fiora) e 400 (Sorano). Istituti che dovranno necessariamente essere accorpati. Secondo Russo tutto questo ha una spiegazione. "L’obiettivo è ridurre il numero delle istituzioni scolastiche, che sia una scuola di istruzione superiore oppure un istituto comprensivo. In testa a questo Governo c’è il risparmio". Sono i numeri, numeri e crudi, che dimostrano come quello che è diventato legge, per la provincia di Grosseto "sarà un vero e proprio disastro".

"Basti pensare a quello che accadrà nelle nostre zone montane – aggiunge Russo – per capire che non si può pensare di fare una riforma del genere. Capisco la voglia della corsa al risparmio, ma la provincia di Grosseto ha un’estensione, un antropizzazione diversa dalla provincia di Milano". Un’insegnante che lavora a Paganico, per esempio, rischia di dover fare delle ore in un’area che comprenderà le colline, fino a Pitigliano. Passando anche per tutto il comune di Campagnatico e magari anche quello di Paganico. "Se questa riforma non verrà bloccata – prosegue Russo – perderemo almeno quattro istituzioni scolastiche. L’accorpamento degli istituti prevede infatti un numero preciso. Cosa che non potrà essere fatta nei grandi centri: se Grosseto e Follonica dovessero fare una cosa del genere ci sarebbero scuole da 1300, 1400 studenti. Una situazione insostenibile per tutti". L’obiettivo dunque è accorpare quelle scuole che arrivano, numeri alla mano, al massimo a 400 studenti. "Il rischio è quello di creare degli istituti, dai numeri alti, in un territorio vastissimo come quello dell’Amiata e delle Colline. Gli insegnanti – aggiunge il sindacalista della Cgil – si muovono a spese proprie e questo deve essere messo in conto".

Matteo Alfieri