La scuola che si ribella: "Stipendi e organici. Fanno paura come Halloween"

Manifestazione ieri mattina degli insegnanti organizzata dalla Flc Cgil. Dito puntato contro il rinnovo del contratto di lavoro e sulle mancate assunzioni.

La scuola che si ribella: "Stipendi e organici. Fanno paura come Halloween"

Un momento della manifestazione di ieri mattina nella Cittadella dello Studente

La loro mobilitazione ha fatto chiudere le porte di qualche istituto fecendo fare dietrofront agli studenti che non sono entrati in aula. Senza personale, quindi senza docenti ed Ata, la scuola si ferma ed è stato così ieri con la mobilitazione indetta dalla Flc Cgil contro le scelte del governo sul fronte della scuola. In specifico si tratta del nuovo contratto di lavoro proposto dal ministero dell’Istruzione che – dice la Cgil – causerà una perdita del potere d’acquisto dei salari di docenti e personale Ata per circa uno stipendio e mezzo all’anno. In città la manifestazione di protesta si è svolta nella Cittadella dello Studente. Ma ieri era anche una giornata particolare, quella di Halloween, ed i cartelloni che avevano preparato i manifestanti erano in tema per enfatizzare ancor di più il loro senso di paura e angoscia: "Tagli da brividi ma la scuola non è un horror" o "Precari in trappola nella ragnatela dei Cfu".

"Siamo maltrattati – afferma Alessandra Vegni, segretaria della Flc Cgil Grosseto –. Con la proposta del nuovo contratto collettivo nazionateper la scuola ci vengono proposti 5,7% di aumento stipendiale a fronte di un’inflazione di oltre il 18%, significa perdere un potere d’acquisto di un mese e mezzo all’anno quindi è come se il personale lavorasse fino al 31 dicembre senza tredicesima e questo dipende dai prestiti professionali. Protestiamo anche per l’abuso sull’insegnante di sostegno: in provincia di Grosseto ci sono quasi il 60 % in media di insegnanti di sostegno precari, dunque un terzo in più perché sono tutti quelli dell’organico di diritto cioè ogni tre insegnanti di sostegno due sono precari. In Toscana per esempio abbiamo circa 500 idonei che hanno superato precedenti concorsi sulla scuola primaria e altrettante sulla scuola dell’infanzia che non sono stati messi in ruolo, ma nel frattempo è stato aperto un’altro concorso. Quindi è inutile dire che facciamo la lotta al precariato quando non immettono personale".

"Sono precaria da nove anni – dice Paola Audino –. Ho fatto tre concorsi, l’ultimo è ancora in fase di svolgimento e sono discriminata anche sotto questo punto di vista perché il concorso dovrebbe essere terminato entro il 10 di dicembre per l’immissione in ruolo. Nel frattempo un anno di confusione. Sono in attesa di questo ruolo che non arriva mai. C’è sempre incertezza del luogo di lavoro, non so mai dove ci sarà posto, mai la stabilità del 31 di agosto di riconferma e la carta del docente della quale non ho mai beneficiato". "C’è un clima cupo e senso di frustrazione che vige intorno alle scuole – spiega Rita Tonelli –. Sono un’insegnante di scuola primaria, insegno da 22 anni e sono di ruolo. Ci viene richiesto di ricoprire più incarichi al di fuori del nostro ambito di insegnamento con un riconoscimento nullo. La centralità del bambino, delle attività didattiche viene meno, è insostenibile questa situazione in un clima di malcontento che rende faticoso un lavoro bellissimo che facciamo con il cuore. Ho dei colleghi precari e voglio sostenerli in questa iniziativa dando un messaggio".

"La mia situazione è di un fortunato perchè dopo sette anni di precariato sono passato di ruolo. Noto un approccio diverso nel mondo nella scuola – dice Ermanno Antimi – quando si dice che la scuola è il futuro del Paese non mi sembra che siamo sulla giusta strada. Credo che una conoscenza di gruppo potrebbe essere una buona idea perchè c’è un po’ di divisione all’interno dei ruoli".

"Abbiamo stipendi sempre più bassi come Ata – conclude Davide Moroni – e ogni anno vengono tagliati posti, ma le scuole sono in difficoltà. Non ci sono glòi organici che invece occorrerebbero per il buon funzionamento delle scuole. Vogliamo far aumentare gli stipendi agli Ata e far assumere più personale".

Maria Vittoria Gaviano