
La strage di Pasquetta del 1943 Quando sul Luna Park dal cielo scese solo la morte
Il tempo passa, ma la memoria non deve tentennare su alcuni episodi che hanno segnato la storia di una comunità locale e le rispettive date, come quella di oggi. Esattamente ottant’anni fa la città di Grosseto subiva un terribile bombardamento, ricordato da tutti come "La strage degli innocenti". Per questo motivo, oggi alle 9.30, il vescovo emerito di Grosseto Rodolfo Cetoloni celebrerà, nella cripta del Sacro Cuore, alla presenza dei parenti delle vittime e delle autorità istituzionali, la messa in suffragio dei caduti nel bombardamento del 26 aprile 1943.
Era il primo pomeriggio di un assolato lunedì di Pasqua e molte famiglie erano all’aperto per un momento di distrazione. Per questo motivo molti di loro si trovavano, con i più piccoli, alle giostre allestite in piazza de’ Maria, inconsapevoli che di lì a poco gli aerei americani avrebbero sganciato il loro carico di bombe proprio sul Luna Park. E fu la tragedia, per i grossetani e soprattutto per i bimbi, vittime innocenti di un inspiegabile massacro che provocò la morte di 134 civili e oltre 200 feriti. Quale obiettivo credevano di colpire gli aerei? Nonostante le limitate strumentazioni dell’epoca, col volo a bassa quota nel cielo terso era davvero possibile scambiare un parco giochi affollato di bambini in festa con uno schieramento nazifascista in assetto da guerra? Le testimonianze raccontano dell’immenso e improvvisato aiuto fornito da chiunque fosse nei paraggi, ognuno come poteva. Una figura simbolo di quegli aiuti fu il vescovo della città, monsignor Paolo Galeazzi che, insieme al preposto del Capitolo, monsignor Bianchini, si precipitò sul luogo della tragedia soccorrendo i feriti e benedicendo i moribondi.
Nel dopoguerra, per onorare una promessa fatta alle vittime, il vescovo fece costruire dall’impresa edile Marino e Roberto Egisti, il cui padre fu vittima dello stesso bombardamento, la basilica del Sacro Cuore di Gesù, in via della Pace a Grosseto; ma soprattutto fece edificare una cripta, al cui interno furono incisi i nomi di tutti i caduti nei bombardamenti di Grosseto, in altrettante piccole lapidi distribuite a guisa di colombario lungo le pareti. E nella stesso sacrario, scelse di riposare post mortem anche il vescovo Galeazzi.
Le celebrazioni odierne, oltre alla commemorazione nella cripta del Sacro Cuore, si sposteranno all’ingresso del parco giochi di via Ximenes, di fronte alla statua realizzata dall’artista Antonio Lazari, dedicata alle mamme e ai bambini vittime del bombardamento, dove verrà deposta una corona d’alloro.
"Una giornata commemorativa di quel tragico evento di ottanta anni fa a cui il Comune ha dato il patrocinio per ricordare il triste evento e l’importanza della pace" ha dichiarato il Mario Falconi, presidente provinciale dell’Associazione vittime civili di guerra.
Rossano Marzocchi