"Arriva la svolta sulle pratiche edilizie". Ad annunciarlo è il sindaco Arturo Cerulli, in merito all’annoso problema che attanaglia gli uffici tecnici del Comune, notoriamente ingolfati di pratiche da smaltire che, negli anni passati, sono state anche migliaia. Adesso, stando alle parole del sindaco, le pratiche sono "meno di 500", ma tramite il nuovo Decreto Salvini l’ente del promontorio avrà la possibilità di smaltire le tantissime pratiche che arrivano in maniera più snella, con l’obiettivo di non accumulare più centinaia di documenti da evadere sulle opere private. "Nell’ottica di diminuire tutte le centinaia di pratiche che ha il Comune – spiega Cerulli – avvalendoci del nuovo Decreto Salvini potremo smaltire tante delle pratiche ferme. Le pratiche comunque presentate in passato, scaduti i termini, venivano negate perché vigeva il ‘‘silenzio diniego’ se l’ente non rispondeva. Per le nuove pratiche che verranno presentate il concetto sarà l’opposto, ovvero il "silenzio assenso": se il Comune non risponderà, la pratica andrà comunque in porto. Questo cambia la prospettiva, invitiamo tutti i cittadini a capire se hanno presentato delle pratiche che non hanno ricevuto risposta e a ripresentarle con le nuove disposizioni". Questo cosa cambia a livello pratico? "I cittadini si troveranno di fronte a una situazione più vantaggiosa – prosegue Cerulli –. Il numero delle pratiche che abbiamo comunque è sempre molto confuso, ma direi che adesso siamo sotto le 500, anche se abbiamo ancora moltissimi condoni inevasi che appartengono a un’altra categoria. In questo modo verranno smaltite più in fretta". Qualcosa cambierà anche sul profilo dell’abusivismo. "Questo comporta che tante cose si potranno fare legalmente – dice Cerulli –. Siamo su un territorio particolare con i vincoli della Soprintendenza e tanto altro, spesso le leggi nazionali in certe situazioni non rispondono chiaramente a cosa si può fare e cosa no. L’Argentario è giustamente un territorio protetto. La mia opinione è che è giusto tutelare, ma è giusto anche lo sviluppo. Bisogna sempre trovare una via di mezzo tra ciò che siamo e ciò che vogliamo essere. Ci sarà inoltre un rallentamento temporaneo in questa fase di adozione del piano operativo e del piano strutturale, ma quando si arriverà all’approvazione le cose saranno più facili".
Andrea Capitani