REDAZIONE GROSSETO

La vicenda del porto di Talamone. Il consorzio "Il Molo" ha deciso. Presenterà un progetto alternativo

Nuovo elemento all’interno della complessa procedura. E intanto si attende la decisione del Tar

La vicenda del porto di Talamone. Il consorzio "Il Molo" ha deciso. Presenterà un progetto alternativo

Nuovo elemento all’interno della complessa procedura. E intanto si attende la decisione del Tar

Importanti novità riguardo alla vicenda della costruzione del nuovo porto di Talamone. Sarà presentata una nuova proposta progettuale, un’alternativa a quella già depositata nei mesi scorsi e che ha fatto partire il procedimento di project financing basato sulla Legge Burlando.

A rendersi protagonista di questo secondo progetto sarà il consorzio "Il Molo di Talamone", la formazione che raccoglie una parte dei concessionari del porto garibaldino che ha proposto anche ricorso contro alcuni aspetti della presentazione del primo progetto da parte della Porto Turistico di Talamone Srl, riguardo al quale è attesa a breve la decisione da parte dei giudici del Tar della Toscana sulla richiesta di sospensione.

Trapela, infatti, dagli ambienti interno al consorzio "Il Molo di Talamone" che a prescindere dagli esiti giudiziari, la volontà è quella di partecipare con una propria proposta all’eventuale riqualificazione del porto di Talamone, da tempo auspicata dalla Amministrazione comunale di Orbetello.

Ad occuparsi di questo secondo progetto sarà nuovamente la società Acquatecno di Roma, già nota perché oltre ad occuparsi di infrastrutture portuali in molte parti d’Italia, ha già collaborato con il Comune di Orbetello in passato, sempre riguardo al porto di Talamone nel periodo della giunta guidata da Monica Paffetti.

Dunque un colpo di scena che, di fatto, potrebbe cambiare le carte in tavola rispetto ai mesi precedenti, e portare avanti la progettazione della nuova infrastruttura su due binari che saranno messi necessariamente a confronto.

Certamente le questioni legali influenzeranno la tempistica di questi procedimenti, anche alla luce di quanto successo nei giorni scorsi, quando si sono espressi sia il Difensore civico che il Tar con una prima proroga di sei giorni dei termini di presentazione, proprio per attendere l’udienza di discussione della sospensiva che, se venisse accolta, sposterebbe i termini fino alla discussione sul merito della questione, verosimilmente anche di un paio di anni.