L’agonia dell’ippodromo: "Avevano ragione noi"

Calossi e Quaglierini soddisfatti della revoca della convenzione "Sollevammo dubbi già nel 2006, ma l’allora sindaco Saragosa ci cacciò".

L’agonia dell’ippodromo: "Avevano ragione noi"

L’agonia dell’ippodromo: "Avevano ragione noi"

"Con la votazione del Consiglio comunale sull’ippodromo si cura una ferita che durava da anni". E’ questo il commento di Enrico Calossi (capogruppo di Follonica a Sinistra per Andrea Benini) e di Gianluca Quaglierini, (segretario Rifondazione Comunista Follonica) secondo i quali "per oltre venti anni il complesso dell’impianto ippico ha presentato molti problemi per la città: il parcheggio abbandonato e le foresterie largamente inutilizzate erano le rappresentazioni più evidenti di qualcosa che era andato storto".

"Oggi – dicono Calossi e Quaglierini – si prende atto della decadenza ma si dà anche mandato alla giunta e ai tecnici del Comune di continuare a garantire l’utilizzo della pista per la stagione 2024, di predisporre un nuovo bando per la gestione dell’impianto in futuro e di pensare anche a varianti urbanistiche nell’area. La questione dell’ippodromo ha rappresentato anche una ferita politica per la sinistra e il centrosinistra follonichese, ferita che oggi si rimargina definitivamente. L’impianto cominciò ad essere costruito nel 2003 ma ancora nel 2006 (nonostante i tre anni previsti) non era stato ultimato. Il sindaco di allora, Claudio Saragosa, chiese al Consiglio comunale di approvare una proroga di due anni per completare i lavori. Rifondazione, che all’epoca aveva due consiglieri (Mimmo Fiorani e Enrico Calossi) e due assessori (Fabio Elmini e Paolo Gianardi), chiese di utilizzare la richiesta di una proroga per aprire un ragionamento al fine di modificare e ripensare la convenzione allora in vigore. L’atteggiamento di Saragosa fu di totale chiusura ad ogni possibilità di dialogo: la sua reazione fu molto dura in quanto ritirò le deleghe ai nostri assessori e cacciò Rifondazione comunista dalla maggioranza di governo. Oggi, dopo 17 anni, possiamo dire che l’evoluzione degli eventi ha dato ragione a chi allora aveva avanzato dei dubbi. In sincerità, come partito e come lista consiliare, in questi ultimi anni non abbiamo fatto pressioni particolari affinché si risolvesse il problema, perché eravamo convinti che le cose sarebbero andate naturalmente così. Ed oggi siamo orgogliosi di far parte di una maggioranza che con coraggio si fa carico di immaginare un nuovo futuro per l’ippodromo".