RICCARDO BRUNI
Cronaca

Laguna, nuovo campanello d’allarme: "Inabissati 400 ettari di alghe"

Lenzi: "Formeranno altro fango per la proliferazione dei batteri anaerobici"

Mauro Lenzi

Mauro Lenzi

Il vento forte di questi giorni porta sollievo in laguna. In pratica, i benefici dei queste raffiche sono l’equivalente dell’azione di circa cento battelli per la risospensione delle alghe. Questo secondo il biologo Mauro Lenzi, che continua a osservare la laguna con una certa preoccupazione, per il gigantesco banco di alghe che si è inabissato il mese scorso e che potrebbe rappresentare un pericolo per la prossima stagione calda. "Contava migliaia di tonnellate di alghe verdi – afferma l’esperto – e questo ha determinato una fonte enorme di detrito vegetale che rappresenta una spada di Damocle per la prossima stagione estiva. Oltretutto non abbiamo, al momento, interventi di mitigazione in atto. Si consideri che è proprio questa la stagione propizia per intervenire nella gestione lagunare. Ma non mi riferisco certo al pompaggio, che a mio avviso ha delle criticità che andrebbero valutare attentamente". Le attività riguardano appunto l’uso dei battelli per il fondale, il cui passaggio contribuirebbe a disinnescare quel fenomeno che con il caldo porta all’assenza di ossigeno nelle acque e, quindi, alla morte dei pesci. Il banco di alghe che si è inabissato a dicembre si estendeva per circa quattrocento ettari. Aveva resistito dal 2008 a numerose condizioni avverse. Aveva passato quasi immune le distrofie del 2015, del 2017 e del 2022. Ma la crisi distrofica della scorsa estate è stata così violenta che lo ha demolito del tutto. E adesso diverse decine di migliaia di tonnellate di alghe sono andate a costituire fango organico, che è l’alimento dei batteri anaerobici, quelli che producono idrogeno solforato e ammoniaca. Una bomba a orologeria. "La buona notizia – afferma Lenzi – è che per tre giorni c’è stato un vento di greco-tramontana molto forte. E dovremmo augurarci altri giorni così per quel che riguarda l’ambiente lagunare. Il beneficio di un vento così forte sta nel fatto che innesca un moto ondoso che interagisce sul tutto fondo lagunare. L’azione nelle aree centrali più profonde è estremamente positiva perché risospende il sedimento organico soffice e ne avvia l’ossidazione. La portata di questi eventi naturali è enorme. Si consideri che per ottenere il risultato di un giorno di vento così forte in tutta la laguna sarebbero occorsi cento battelli". Anche il colore delle acque, reso torbido dallo sviluppo di microrganismi, potrebbe ristabilirsi e tornare più trasparente proprio grazie all’intervento del vento e al suo effetto risospensivo. Proprio quello che avrebbero dovuto produrre i battelli, che invece sono fermi ormai da mesi.

Riccardo Bruni