Orbetello (Grosseto), 27 luglio 2024 – Per misurare il livello di allarme che pare aver raggiunto la condizione di salute della laguna di Orbetello prendiamo le parole del biologo Mauro Lenzi: "In un test di laboratorio, condotto in questi giorni sulla specie di alga dominante – dice l’esperto –, ho stimato una percentuale di accrescimento algale medio giornaliero del 17 per cento. Una tonnellata di questa alga aumenta ogni giorno di 170 chili". E di alghe in laguna, secondo la stima, ce ne sono qualcosa 40mila tonnellate e ogni "filamento" è in grado di creare le condizioni migliori affinché si sviluppino i batteri che a loro volta sottraggono ossigeno alle acque rendendole inospitali per i pesci: nel 2015 – l’anno peggiore da questo punto di vista – morirono circa 200mila quintali di pesce. Adesso, causa l’alta temperatura raggiunta in questi giorni dalle acque che nei 27 chilometri quadrati di estensione non raggiunge mai i 2 metri di altezza, il timore è che l’ecatombe possa ripetersi. In più, il cattivo odore che da lì arriva.
"Ho chiesto per precauzione un’analisi continua dell’aria ad Arpat – spiega il primo cittadino di Orbetello, Andrea Casamenti – come mi è stato richiesto anche dai commercianti che abbiamo incontrato in Comune nei giorni scorsi per aggiornarli sull’evoluzione della situazione. Fino a quel momento la morìa contava non più di 130 chili di pesce, ma negli ultimi giorni la situazione è peggiorata e il quantitativo di pesce sta aumentando".
Complici le alte temperature e i venti di scirocco, lo stato di salute della Laguna non va migliorando e il sindaco fa una fotografia della situazione. "Fino a questo momento – dice – sono stati riempiti 20 grandi borsoni (big bag) di pesce allo sgrigliatore di Ansedonia. Con il cambio del vento che spira dal quadrante sud, il pesce morto in grande quantitativo è arrivato lungo la costa della Laguna di levante, sulla passeggiate di Orbetello e Neghelli. Quindi sono in fase di potenziamento gli interventi per la rimozione del pesce, iniziati già una settimana fa. Come Comune abbiamo fatto quanto previsto dall’accordo di programma con la Regione".
"La situazione è tragica – dice Paolo Rossi, segretario Flai Cgil Grosseto –. La morìa di pesci dovuta ad anossia è molto più grave di quella avvenuta nel 2015 che tutti ricordiamo. Siamo di fronte ad un disastro ambientale figlio di decenni di sottovalutazione dei problemi a tutti noti e di soluzione tampone. Ogni livello istituzionale ha le proprie responsabilità, ma in modo particolare ce l’hanno avuta governi e parlamenti susseguitisi negli ultimi 10 anni, nel corso dei quali non si è stati in grado di istituire un ente laguna dotato di risorse adeguate, che fosse in grado di farsi carico della gestione del bacino".
"La strage dei pesci nella laguna di Orbetello è almeno la terza nell’ultimo decennio – tuona Andrea Bartoli, vicepersidente regionale di Fedagripesca – Servono subito gli interventi strutturali ed un organismo di gestione".
Già, proprio quell’organismo di gestione che la Commissione parlamentare Ambiente aveva individuato nel Consorzio (con partecipazione statale, regionale e degli enti locali) che sembrava dover nascere a breve: la "sala parto", grazie ad uno storico provvedimento bipartisan, pareva già allertata. Invece, alla fine siamo sempre alle promesse. Dal 2012 – dopo venti anni di gestione commissariale che almeno aveva il pregio di far prendere decisioni in deroga alle lungaggini burocratiche – la gestione è tornata "ordinaria" e di competenza della Regione che, in termini pratici, di anno in anno rinnova l’accordo di programma con il Comune di Orbetello e che prevede sostanzialmente tre interventi: la raccolta delle alghe, il pompaggio delle acque e la risospensione, ovvero l’attività di "movimento" del fondale per impedire la sedimentazione delle alghe. Più o meno come curare un malato terminale con una rassicurante pacca sulle spalle.