Orbetello, 23 febbraio 2025 – Una sciamatura di moscerini davvero straordinaria si sta registrando in questo periodo a Orbetello. Straordinaria non tanto per la quantità, dal momento che in riva alla laguna si è ormai, purtroppo, rassegnati a fenomeni di ben altra portata, ma sicuramente per il periodo in cui si manifesta. In pieno febbraio.
Il biologo Mauro Lenzi prova a spiegare il fenomeno: “Quando le larve dei chironomidi sono abbondanti nei fanghi lagunari e quando i loro predatori sono assenti, queste possono effettuare la metamorfosi in adulto e sciamare senza problemi, basta qualche giornata di buone temperature. L’imponente distrofia della scorsa estate ha completamente distrutto la fauna del sedimento, lasciando quasi esclusivamente le larve dei moscerini, che sono, entro certi limiti, particolarmente resistenti anche ai gas tossici della distrofia, cioè ammoniaca e idrogeno solforato”.
In pratica, sono ancora conseguenze del disastro della scorsa estate. Ma per alleggerire la situazione, in vista di una stagione calda ormai quasi dietro l’angolo, sarebbe necessario usare qualche cautela.
“Perché si ricostituiscano le comunità del sedimento – spiega Lenzi – occorreranno ancora diversi mesi, e avverrà più velocemente se non sarà effettuato il pompaggio, per altro in questa situazione del tutto inutile se non dannoso, perché il reclutamento delle comunità del benthos avverrà dal mare e se precludiamo il libero scambio sarà rallentato”.
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E le disinfestazioni che ciclicamente vengono eseguite a bordo laguna? “Capisco che un’amministrazione non possa stare con le mani in mano, in queste situazioni, e che sarebbe difficile spiegare ai cittadini che, in questo momento, non ci sono soluzioni praticabili al problema delle sciamature di chironomidi. Chi glielo dice ai commercianti, ai ristoratori, ai gestori di bar? Purtroppo, però, le disinfestazioni lungo la sponda interessano una superficie lagunare minima, dal momento che le larve si trovano quasi ovunque nei sedimenti, per un’estensione di 25 chilometri quadrati. L’unica soluzione possibile per la laguna è mantenere i sedimenti con il minor carico organico possibile. E per fare questo ci sono solo due modi: o si portano via le masse algali, quando ritorneranno, ma in quantità adeguate e non per gioco, o si fa l’ossidazione dei sedimenti attraverso la risospensione, con uno sforzo adeguato e con un monitoraggio che indirizzi dove operare, e non girando a caso per tutta la laguna”.