Riccardo Bruni
Cronaca

Laguna sotto attacco. "Il primo granchio blu catturato 15 anni fa. E non si torna indietro"

Il biologo Mauro Lenzi insieme all’Ispra sta studiando l’impatto che questa specie aliena ha nelle acque orbetellane "Adesso è il periodo della riproduzione e va verso il mare".

In Toscana il granchio blu è in vendita a nove euro al chilo

Orbetello (Grosseto), 15 agosto 2023 – I contributi in arrivo dal governo per far fronte al problema del granchio blu nella laguna di Orbetello sono sicuramente una buona notizia. Ma dati i tempi della consueta capacità di reazione a problemi concreti, come del resto l’eutrofizzazione della laguna, c’è chi consiglia di cambiare atteggiamento e trovare il modo di far diventare questa nuova specie non un problema ma una risorsa. In parte è quello che stanno cercando di fare i pescatori, che hanno iniziato a commercializzare questa specie. Anche se, almeno per il momento, i ricavi di queste vendite non sono comparabili al danno economico dovuto al mancato pescato che si verificherà per via del fatto che il granchio si sta mangiando il novellame. Ma è chiaro che con il cambiamento climatico in laguna cambia la flora, con alghe più resistenti al caldo (e che se non muoiono non innescano il processo di eutrofizzazione) e anche la fauna, con questo granchio originario della costa atlantica delle Americhe, che non teme né il freddo né il caldo.

"Il primo esemplare – ricorda il biologo Mauro Lenzi – mi fu portato da un pescatore una quindicina d’anni fa. In laguna, alla fine, pare ci si sia trovato bene, probabilmente perché non ha predatori. La laguna è in grave crisi per i popolamenti ittici, oggi costituiti prevalentemente da orate (circa il 70 per del pescato). Ma le orate non li mangiano. Il granchio reale blu, invece, pare mangi un po’ di tutto. In questo periodo il granchio va a riprodursi in mare, per questo ora vengono catturate quasi esclusivamente femmine ovate. Torneranno giovanili di piccole dimensioni forse in primavera e allora saranno preda di anguille e capitoni che potrebbero incidere nel contenimento di questa specie. Ma le anguille sono ormai fortemente ridotte e oggi costituiscono il 12 per cento del pescato, mentre negli anni Settanta erano oltre il settanta per cento".

Insieme all’Ispra Lenzi sta studiando i contenuti stomacali del granchio per capire meglio dove va a incidere di più, in laguna. "Tuttavia – conclude Lenzi – poiché non sarà possibile tornare indietro nel tempo, credo che l’atteggiamento corretto di fronte a questa invasione e ai cambiamenti futuri sia quello di cercare di renderli una risorsa".