Coldiretti alza la voce contro il progetto "Parco eolico Scansano", quelle 11 pale nel bel mezzo della Maremma, tra un filare di Morellino e un giardino di un agriturismo di Magliano, non ci stanno affatto bene. Sono impattanti e non solo alla vista, distruggerebbero il percorso di sviluppo fatto fino ad oggi dai due comuni di Scansano e Magliano. Il parco eolico di Scansano infatti dovrebbe sorgere in una della aree a più alta densità di agriturismi d’Italia: 120 quelle nate, in questi anni, nei due comuni che hanno promosso, valorizzato e rilanciato il territorio e le sue produzioni agroalimentari e che sono valsi a Magliano la terza posizione nella classifica tra i dieci comuni con il maggior numero di strutture. Un primato che per Coldiretti Grosseto stride con il progetto delle pale del parco eolico di Scansano.
"Quel parco – dice Simone Castelli, presidente di Coldiretti Grosseto – distruggerà la vocazione agricola, turistica, agroalimentare di pregio, ambientale e paesaggistica di un territorio come la Docg del Morellino di Scansano". Castelli è pronto è pronto a mobilitare gli agricoltori e le imprese del territorio, a fianco dei cittadini, per impedire quello che lo stesso presidente definisce "uno scempio". Non solo questo, però, ma uno scempio per Castelli sono anche "tutti gli altri progetti che società ed aziende vogliono realizzare in Maremma".
In effetti il parco eolico di Scansano è in buona compagnia: sono una trentina i progetti per cui è stata avanzata la richiesta. Progetti che interessano, oltre a Scansano e Magliano, altri 14 comuni. "Siamo alla vigilia di quella che potrebbe essere la più grande e violenta trasformazione di un territorio degli ultimi 70 anni – sentenzia Castelli –. Siamo assolutamente contrari ai progetti che consumano suolo destinato alla produzione alimentare e all’allevamento".
Il "Parco eolico di Scansano", se dovesse essere autorizzato, sorgerebbe in un’area densamente agricola dove operano 1.500 aziende tra cui 200 allevamenti. Se allarghiamo il perimetro anche ai comuni limitrofi di Pitigliano e Sorano allora i numeri raddoppiano. "Siamo pronti a mobilitarci a fianco delle amministrazioni, ai cittadini e alle associazioni – conclude Castelli –. Questo progetto, così come gli altri, rischiano di riportare all’anno zero il turismo rurale andando in aperto contrasto con le politiche a sostegno dell’agricoltura e dell’accoglienza messe in campo da Piano di sviluppo rurale e dal Pit".
Nicola Ciuffoletti