Colpevole. Di furto e uccisione di un lupo che poi fu scuoiato e appeso ad un cartello stradale fra Suvereto e Monterotondo Marittimo. Salvatore Fais, 35enne di Riotorto e titolare di un’azienda agricola nella zona di Monterotondo Marittimo, è stato condannato dal giudice Sergio Compagnucci a 7 mesi di reclusione e al pagamento per un totale 8mila euro di danni alle associazioni che si sono costituite parte civile, oltre al pagamento delle spese processuali. La multa invece è di 200 euro. Una sentenza che è arrivata prima che intervenisse la prescrizione dei reati. Il giudice ha riconosciuto le attenuanti generiche al 35enne e ha emesso la sospensione condizionale della pena.
Fais entrò nel mirino degli inquirenti qualche giorno dopo quel macabro ritrovamento dell’animale scuoiato. Sono stati i militari e anche il nucleo Nas, a trovare le prove che hanno incastrato il Fais: prima di tutto la presenza del 35enne nel luogo del ritrovamento confermata dalle cellule telefoniche e un’impronta digitale trovata sul cartello di cartone appeso vicino al lupo e in cui dove c’era scritto: "No agli abbattimenti. Sì alla prevenzione". Durante il processo fu anche spiegato che nel cartello fu trovata una traccia biologica dell’imputato nel cartello.
L’avvocato Carlo Valle, che ha difeso l’allevatore, nel 2024 aveva chiesto anche il proscioglimento per "ne bis in idem", il principio giuridico che impedisce di procedere con due procedimenti diversi per lo stesso reato nei confronti di un imputato. Questo perché Fais ha pagato una multa per la violazione di una legge regionale per l’uccisione dell’animale. Una richiesta rigettata dal giudice Andrea Stramenga, perché Fais aveva pagato una multa da 700 euro nel 2024, mentre il codice penale per il reato di uccisione di un animale fatta per crudeltà e senza necessità, prevede una sanzione fino a 6mila euro. Non si esclude che Fais decida di ricorrere in appello.