NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

L’apicoltura soffre per il miele straniero

A mettere in crisi gli apicoltori toscani è ora l’invasione di miele straniero (+16%) e Coldiretti lancia l’allarme invitando a...

Un produttore di miele al lavoro

Un produttore di miele al lavoro

A mettere in crisi gli apicoltori toscani è ora l’invasione di miele straniero (+16%) e Coldiretti lancia l’allarme invitando a tenere alta la guardia contro il rischio frodi. L’apicoltura subisce l’influenza negativa anche di altri fattori a partire dai cambiamenti climatici e adesso questo settore rischia una pesante battuta d’arresto dopo anni di costante crescita con il numero di imprese che punta alle 8 mila unità (+3%) secondo i dati del Sistema Informativo Veterinario.

Questa denuncia di Coldiretti Toscana arriva dopo il sequestro di 22 tonnellate di miele adulterato e contraffatto da parte della Guardia di Finanza proveniente da diversi Stati europei ed extraeuropei, tra cui Romania, Ungheria, Turchia, Cina e Vietnam. Il miele cinese, per fare un esempio, viene commercializzato a poco più di un euro al chilo. "Il prodotto straniero – denuncia con forza Coldiretti Toscana - arriva a prezzi stracciati spesso con l’obiettivo di mettere all’angolo gli apicoltori nostrani, esercitando una pressione al ribasso sulle quotazioni di quello tricolore".

La media generale, denuncia sempre Coldiretti, si aggira intorno ai 2,9 euro al chilo. "Alla concorrenza sleale dall’estero si aggiungono peraltro gli effetti dei cambiamenti climatici che nel 2024 hanno impattato duramente sull’Alveare Italia – continuano da Coldiretti Toscana - costringendo gli apicoltori a correre ai ripari per evitare la morte delle famiglie ricorrendo all’alimentazione di soccorso con aumento dei costi di gestione". A oggi gli apicoltori toscani gestiscono oltre 140mila alveari e Coldiretti invita i consumatori a sostenere il settore. "È fondamentale prestare attenzione all’origine sull’etichetta o rivolgersi ai produttori locali" concludono.

Nicola Ciuffoletti