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"Vi prego di valutare la pubblicazione di questo mio racconto affinchési prenda atto dell’inefficenza dell’Asl, altrimenti i contagi da Covid19 non scenderanno mai". L’appello al nostro giornale è di Alessia Picchianti, la mamma di uno dei bimbi che l’altro ieri avrebbero dovuto fare la comunione a Follonica e che invece hanno dovuto rimandare tutto perché una catechista è stata trovata positivia al Covid19. E stando al racconto di Alessia Picchianti, non è stata soltanto una beffa, ma di un qualcosa di molto più importante. "La catechista – racconta la mamma del bimbo – ci ha gentilmente informato della sua situazione con un video-messaggio a metà giornata di venerdì 16. Tutti noi aspettavamo la conseguente comunicazione dell’Asl che ci dicesse cosa dovevamo fare; Asl, cioè, ci avrebbe dovuto comunicare la disposizione dell’isolamento. Ebbene: questa comunicazione è arrivata appena 20 minuti fa (più o meno le 17 di ieri, ndr)! Quattro giorni dopo! Per l’alto senso civico che mi anima, io e la mia famiglia ci siamo chiusi in casa subito, ma so per certo che molti altri bambini e famiglie che avrebbero dovuto fare la comunione con noi non hanno fatto altrettanto. E in fondo avevano ragione, perché l’Asl non gli aveva comunicato nulla. Avevano tutto il diritto di poter andare in giro a fare la spesa, a fare una passeggiata e a fare shopping per i negozi. Ma sono comunque contatti stretti di una persona positiva, dico io. Perché l’Asl ha notificato l’isolamento così tardi? Non solo: adesso ci obbligano a stare in quarantena fino al 21 (domani, ndr) e a sottoporci al tampone nonostante io, di tasca mia, visto che l’Asl non mi comunicava niente, stamattina (ieri, ndr) ho fatto fare il tampone a mio figlio e me lo sono fatta pure io, e siamo negativi entrambi. L’Asl ha detto che di questi due tamponi se ne frega e ci sottrae il diritto allo studio".
anfa