Latitanza di due mesi. Tentata rapina, arrestato

L’uomo aveva minacciato con un coltello il parroco del Duomo. Dopo la fuga, è stato rintracciato a Viareggio: dormiva in strada.

Latitanza di due mesi. Tentata rapina, arrestato

I poliziotti hanno bloccato e identificato il latitante sul lungomare di Viareggio

Lo cercavano da due mesi, ed esattamente dal 22 maggio scorso. Da quando – secondo quanto ricostruito dalle indagini – armato di coltello affrontò il parroco del Duomo di Grosseto, al termine di una funzione religiosa, per mettere a segno un colpo. Poi fallito.

Per questo il Gip emise nei confronti di un 37enne, originario del Lazio ma da tempo residente in Maremma, un ordine di custodia cautelare in carcere con l’accusa di tentata rapina aggravata. Da allora però di quell’uomo – che nel frattempo, dopo quell’episodio, si era allontanato dalla zona – si era persa ogni traccia.

Ma la sua latitanza è finita martedì pomeriggio a Viareggio, quando è incappato nel dispositivo rafforzato del controllo del territorio che quotidianamente viene garantito dalle Volanti del Commissariato grazie anche alle unità di rinforzo estivo. Quando gli agenti lo hanno trovato disteso, addormentato, su un’aiuola della "Passeggiata". Nei d’intorni di "Tito del Molo" a due passi dal Canale Burlamacca.

I poliziotti, vedendolo coricato a terra, lo hanno prima avvicinato, e poi gli hanno chiesto i documenti. Ma il 37enne si è rifiutato di mostrarli, negando di averli con sé.

Per questo è stato accompagnato negli uffici del Commissariato, dove grazie al riscontro delle impronte digitali fatto dalla Scientifica è stato possibile risalire al suo nome.

All’esito della certa identificazione, e nei successivi approfondimenti, è emerso che sul 37enne pendeva l’ordine di custodia cautelare emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Grosseto. Proprio seguito di quella tentata rapina.

Per questo è stato immediatamente arrestato dai poliziotti e accompagnato in una cella del carcere di San Giorgio, a Lucca, dove adesso si trova a disposizione dell’Autorità giudiziaria.