REDAZIONE GROSSETO

Le parole lasciate in eredità

Sono tanti i vocaboli che usiamo ogni giorno introdotti da quel popolo. Uno su tutti: pizza

Federa, palla, sala, spranga, roba, stucco. Lo sapevate che queste parole sono longobarde? Quando abbiamo visitato la mostra ci ha incuriosito un pannello posto sul soffitto di una delle sale del museo che riportava tanti vocaboli. Abbiamo approfondito e scoperto che i Longobardi ci hanno lasciato in eredità anche molte delle loro parole, che si sono fuse con la lingua latina parlata nell’Alto Medioevo. Eccone altre: parti del corpo come stinco, guancia, milza, schiena, nocche, ciuffo e zazzera. Oggetti come panca, scaffale, palco, sterzo. Verbi: spaccare, russare, arraffare, scherzare, spruzzare. Ma anche tanfo, faida, zuffa, trappola, tregua, carro, pianura. Tuttavia la parola più curiosa è pizza. Ebbene sì, se oggi i due amici Aldo Boniperti e Guido Garibaldi (nomi e cognomi di origine longobarda) vanno a mangiarsi una squisita pizza, devono sapere che quella parola è stata pronunciata per la prima volta dai Longobardi. Infatti la "pita" era una focaccia fatta con farina e olio conosciuta in tutto il Mediterraneo ma i Longobardi tendevano a sostituire la "t" con la "z" e quindi è nata la parola pizza. E’ poi diventata la vera pizza quando Cristoforo Colombo dall’America ci ha portato il pomodoro.