
E il dramma dei ristoratori non è isolato. Secondo uno studio di Confesercenti Grosseto la spesa dei consumatori italiani, e dunque maremmani, è tornata ai livelli del 1997. Ciò di riflette inevitabilmente sulle entrate delle attività economiche di qualunque genere esse siano. E meno introitano le imprese, maggiori sono i rischi per i loro dipendenti e per le loro famiglie. Il blocco dei licenziamenti è slittato al 30 giugno, ma prima o poi finirà.
Confesercento Grosseto parla apertamente di "catastrofe". "La perdita di consumi e prodotto interno lordo è stata causata, in primo luogo, dalle restrizioni alle attività e al movimento delle persone attuate per contenere la diffusione del virus, dal lockdown alla classificazione per zone e fasce di rischio per regione. In media, in Toscana, i pubblici esercizi sono rimasti chiusi completamente per 143 giorni" afferma il presidente di Confesercenti Giovanni Caso (nella foto). "A livello locale, dal 2019 al 2020 nel settore del commercio sono state ben 327 le aziende maremmane che hanno chiuso l’attività – aggiunge Confesercenti – Solo 157 le nuove aperture con un saldo negativo di 170 aziende, come si evince dai dati della Camera di commercio. Ottantasei aziende in meno nel settore alloggio e ristorazione". Confesercenti Grosseto torna a chiedere "aiuti veri alle aziende". "Magari stornado le risorse previste per il cashback a favore delle imprese – dice Caso – Aiuti diretti e subito".