Chi fine ha fatto la proposta di legge sul settore castanicolo? In più di un’occasione Marco Simiani (nella foto), capogruppo Pd in Commissione Ambiente che di questa proposta di legge è il primo firmatario, e Stefano Vaccari, capogruppo Pd in Commissione Agricoltura, hanno cercato di fare luce, e adesso tornano sull’argomento.
"Questa legge – commentano Simiani e Vaccari – è uno strumento irrinunciabile per la crescita economica sostenibile delle zone montane ed un volano per la salvaguardia ambientale, spesso fondamentale per garantire il presidio territoriale, disincentivare il calo demografico, contrastare il dissesto idrogeologico ed il consumo di suolo".
Per questi motivi sia Simiani che Vaccari hanno ripetutamente chiesto di riprendere l’esame della proposta di legge.
"Su questa proposta di legge – proseguono – la Commissione Agricoltura aveva raggiunto una sintesi virtuosa condividendo un testo, poi bloccato dal ministro dell’Economia che aveva rifiutato la spesa annua di due milioni di euro. Senza lo stop di Giorgetti con questa cifra minima per il bilancio dello Stato, sarebbero già state messe in campo norme e risorse per sostenere la multifunzionalità agricola, valorizzare un prodotto tradizionale del territorio italiano, incentivare le imprese del settore che si occupano di raccolta e trasformazione e garantire la corretta manutenzione del patrimonio boschivo".
Su questo argomento è intervenuto anche Roberto Ulivieri, presidente dell’Associazione per la valorizzazione della castagna del Monte Amiata Igp.
"I nostri castanicoltori sono stremati da 10 anni di lotte, prima contro il cinipide, poi contro le muffe, adesso si naviga in un settore che indubbiamente va regolamentato ulteriormente e aiutato – commenta Ulivieri –. Questo continuo procrastinare su questa legge è inaccettabile. Si tratta una legge che è allo studio da molti anni e siamo ancora a dover rimandare questa decisione. Oramai sull’Amiata con la raccolta delle castagne non ci si guadagna più, ma al tempo stesso questo settore non può sparire perché riguarda la vita di molte famiglie, anche per questo una legge servirebbe a proteggere un settore storico e se vogliamo a rilanciarlo"
Nicola Ciuffoletti