Maria Vittoria Gaviano
Cronaca

Legge regionale sul fine vita. “Attenzione: non è l’eutanasia”

Carla Minacci, consigliera comunale e presidente dei Medici cattolici, vuol fare chiarezza: “Al momento l’unico testo realmente applicabile è la sentenza del 2019 della Corte Costituzionale”

Carla Minacci è consigliera comunale e presidente dei medici cattolici. Secondo lei c’è il rischio di fare confusione su ciò che prevede realmente la legge

Carla Minacci è consigliera comunale e presidente dei medici cattolici. Secondo lei c’è il rischio di fare confusione su ciò che prevede realmente la legge

Grosseto, 7 marzo 2025 – “E’ arrivato il momento di fare chiarezza”. Questo dice Carla Minacci come consigliera comunale e come presidente dei Medici Cattolici. L’argomento è la legge della Regione Toscana sul fine vita che, però, ha trovato uno stop per l’intervento di Marco Stella, capogruppo regionale di Forza Italia, che ha presentato ricorso alla commissione statutaria della Regione.

Minacci, su cosa vuole fare chiarezza?

“Su tre concetti. La sedazione profonda è un percorso di cure palliative, che si colloca nell’ultimo stadio delle stesse. Poi, il suicidio medicalmente assistito prevede che al paziente che lo richiede venga dato un farmaco che si autosomministra. L’eutanasia è un’altra cosa, non confondiamoci, qui il farmaco viene somministrato dal medico”.

C’è questa differenziazione ad oggi secondo lei?

“No, specialmente in merito alle ultime notizie di cronaca e informazioni divulgate in modo non corretto ma soprattutto confusionario. Non si può dire che finalmente c’è l’eutanasia in Toscana, perché così è esprimere un concetto falso. C’é una legge dove caso mai si direbbe un sì alla modalità del suicidio medicalmente assistito”.

Ci spieghi meglio.

“La sentenza 242/2019 della Corte Costituzionale non dice quali devono essere le modalità per procedere al suicidio, si caratterizza dal punto di vista penale ma non dice i modi in cui deve essere perpetrato dal punto di vista degli esimenti penali”.

Cosa critica lei?

“La Regione si è spinta fino a dire le modalità e che si deve rendere responsabile il sistema sanitario fornendo farmaco e assistenza medica. E’ qui che c’è il problema più grande, ovvero l’incostituzionalità”.

Com’è la situazione a Grosseto?

“Pare ci sia già un caso. Ma non può esserci, dopo il ricorso del consigliere regionale Marco Stella alla Commissione statutaria la quale ha 30 giorni per rispondere. In questo lasso di tempo la Regione deve attendere per pubblicare la legge su Burt quindi ancora non è esecutiva. Fino a che non ci sarà la risposta non c’è procedibilità. In ogni caso, la persona di cui stiamo parlando la domanda avrebbe potuto presentarla anche prima della legge regionale, proprio in virtù della sentenza della Corte Costituzionale. Sulla legge regionale io non entro nel merito, mi chiedo solo se questa sia o meno applicabile”.

Approfondisci:

Suicidio assistito, la Toscana approva la legge sul fine vita: è la prima in Italia

Suicidio assistito, la Toscana approva la legge sul fine vita: è la prima in Italia