REDAZIONE GROSSETO

"L’ex Tiro a segno sta crollando" Polemiche tra residenti e cittadini

Il Pci raccoglie la protesta "Potrebbe essere rimesso a posto ed essere utilizzato come museo"

Ancora polemiche dei residenti per l’area dell’ex Tiro a Segno che lamentano una situazione di degrado crescente nonostante le promesse dei mesi scorsi. Una pulizia superficiale, fatta in precedenza, aveva solo rinviato il problema. "Il poligono di tiro, costruito intorno al 1850, il primo nella provincia di Grosseto, si trova così in condizioni pietose e con molta probabilità il tempo, aiutato anche dai rampicanti e dalla situazione di estremo degrado in cui versa l’edificio, farà il resto regalandoci un altro bel cumulo di macerie come risultato dell’ennesima trascuratezza in cui viene lasciato il patrimonio pubblico". Inizia così Daniele Gasperi della segreteria del Pci. "Un altro risultato che non eccelle e che dimostra come anche edifici che fanno parte della storia di Massa come il Tiro a Segno, siano lasciati morire da enti che non riescono a trovare un giusto equilibrio per renderli vivi ed adeguati ai tempi. Questa potrebbe essere la strada giusta che consentirebbe di mantenere viva, fruibile e produttiva un’area che sembra destinata a rappresentare un altro luogo di degrado e incuria". "Certamente la proprietà non è del comune ma è comunque un luogo storico – aggiunge – probabilmente anche un’invariante strutturale ossia qualcosa che non può essere modificato o recuperato in modo diverso da come si presenta, ma l’amministrazione non può restare inerme di fronte a tutto questo sia per l’immagine di degrado, ai problemi di igiene e sicurezza e ad un patrimonio pubblico che rischia di diventare maceria. Pensiamo che l’esigenza di avere un poligono di tiro a Massa non sia più attuale ma quell’edificio storico può essere riutilizzato e fruito da cittadini e turisti, dopo le sistemazioni dovute a carico del Demanio, come, ad esempio, per diventare il museo della Civiltà Contadina. Così si potrebbe avere un altro luogo di interesse turistico e di orgoglio per Massa e i suoi cittadini e non si assisterebbe all’ennesimo luogo in stato di abbandono, dimenticato e destinato a diventare un altro sito da non vedere che dà un immagine e avrà un costo a carico della collettività".