Una sentenza della Corte di Cassazione segnerà un punto di svolta per molti lavoratori in Italia. Grazie all’assistenza dell’Inca Cgil di Grosseto e all’avvocato Paola Pippi un lavoratore ha ottenuto il riconoscimento dell’Ape Sociale dopo che l’Inps aveva inizialmente rigettato la sua richiesta. Il lavoratore, licenziato nel 2010, aveva raggiunto il requisito anagrafico dei 63 anni necessario per accedere all’Ape Sociale. Tuttavia, dopo aver percepito l’intera indennità di disoccupazione (Naspi), aveva accettato un contratto a termine di durata inferiore ai sei mesi. Questo elemento era stato utilizzato dall’Inps per negargli l’accesso all’Ape Sociale. La Corte di Cassazione ha ribaltato questa interpretazione, dichiarando che il contratto a termine, per legge, è da considerarsi "neutro" ai fini del mantenimento dello stato di disoccupazione. In altre parole, accettare un contratto breve non può penalizzare un lavoratore nella richiesta dell’Ape Sociale. "Si tratta di un risultato significativo – dice il patronato – considerando che si tratta della prima sentenza emessa su questa materia".
CronacaL’Inca Cgil di Grosseto vince una causa storica sull’Ape contro l’Inps