NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

L’incubo della Bolkestein: "Un’altra decisione che ribalta le precedenti. Senza legge è grottesco"

Fabbri (Sib Confcommercio) e Guerrini (Fiba Confesercenti) allibiti "Ma si è discusso un ricorso del 2023: le cose sono già cambiate".

L’incubo della Bolkestein: "Un’altra decisione che ribalta le precedenti. Senza legge è grottesco"

Il Consiglio di Stato ha confermato la scadenza delle concessioni demaniali per le spiagge al 31 dicembre dello scorso anno, obbligando così le amministrazioni a disapplicare eventuali deroghe concesse. La sentenza, pubblicata ieri, ha preso in contropiede la Maremma. Si richiama inoltre "ai principi della Corte di Giustizia Ue" per dare "immediatamente corso alla procedura di gara per assegnare la concessione in un contesto realmente concorrenziale". Nella sentenza si sottolinea che la risorsa spiaggia "è scarsa".

"Se il Parlamento non si sbrigherà ad approvare una legge che sia definitivamente chiarificatrice della questione balneare – commenta Andrea Fabbri, segreteria territoriale Sib-Confcommercio Grosseto –, chissà per quanto tempo ancora dovremo assistere a questo balletto di sentenze da parte del Consiglio di Stato o dei Tribunali amministrativi regionali. Una volta dicono una cosa, la volta dopo l’esatto contrario. In mezzo ci sono decine di famiglie che devono iniziare la stagione estiva e non sanno se potranno farlo serenamente, con investimenti e nuovi servizi, o se, invece, dovranno cominciare a cautelarsi in vista di un immediato futuro alquanto incerto. Viviamo una situazione kafkiana che, come se non bastasse la già grave confusione insita nella vicenda, a ridosso delle elezioni europee e amministrative si presta anche a facili strumentalizzazioni politiche".

Simone Guerrini, presidente regionale Fiba, la federazione dei balneari della Confesercenti, dice: "Dobbiamo intanto capire quale mappatura è stata presa in considerazione, se quella delle associazioni ambientaliste o quella del governo – commenta –. Va poi ricordato che la sentenza è di un ricorso del novembre 2023. Da quel periodo a oggi le cose sono un po’ cambiate, soprattutto nei rapporti interlocutori tra le associazioni e governo, non è una sentenza al passo coi tempi. Alla base comunque serve una riforma e questa la deve fare il governo. È urgente una legge Meloni prima delle elezioni Europee. Non si può fare impresa con l’incertezza, dobbiamo capire cosa accadrà ai concessionari. Il governo si deve prendere la responsabilità di una riforma tenendo conto delle persone che hanno investito nel settore".

Uno dei comuni maremmani che di stabilimenti ne conta un bel po’ è Castiglione della Pescaia, ma la sindaca Elena Nappi dice: "Prima il Tar, poi il Consiglio di Stato hanno ritenuto legittima la procedura ad evidenza pubblica adottata dal Comune di Castiglione della Pescaia, pertanto i rinnovi sono valevoli fino al 2033".

Il Comune – conclude – non ha dovuto applicare nessun tipo di deroga e non era interessato da tale sentenza sulle deroghe 2024".

Su questa vicenda commenta anche Marco Simiani, deputato grossetano del Pd. "Sì a bandi di evidenza pubblica, ma nello stesso tempo dobbiamo tener conto della storicità delle imprese e di chi ha investito. Il governo Meloni è stato disastroso – commenta –, ha fatto perdere tempo e prospettive al nostro territorio, con la mappatura e altre questioni aspettando l’appuntamento delle Europee ma è stato battuto dai giudici".

Poi Simiani conclude: "Occorre un indennizzo per chi ha investito in queste attività balneari".