
Mentre sul territorio si cerca di trovare una soluzione definitiva il biologo Lenzi sostiene che le disinfestazioni non siano adeguate. E il deputato Simiani chiede al governo di fare presto con la Statuto del Parco.
ORBETELLO
Situazione critica a Orbetello. L’invasione dei moscerini non accenna a diminuire e, oltre al comprensibile fastidio per i cittadini, le apprensioni di tutto il comparto turistico si concentrano sui prossimi mesi. È chiaro che affrontare la stagione estiva in queste condizioni sarebbe disastroso. Si tratta ancora di conseguenze della moria diffusa in tutta la laguna che è avvenuta la scorsa estate, la peggiore di sempre, secondo i dati raccolti dai pescatori. Oltre ai pesci, nei mesi successivi sono morte anche le alghe, finite sul fondo dove si decompongono e rappresentano nutrimenti per quei batteri che innescano di nuovo le condizioni che portano alla mancanza di ossigeno e quindi alle morie di pesci. È un circolo vizioso per uscire dal quale servono interventi strutturali, ed è questo il motivo che ha portato all’approvazione della legge sul Consorzio laguna e il parco ambientale. Ma prima che quel consorzio diventi realtà passeranno ancora dei mesi. Serve uno statuto, cui seguiranno le nomine e tutto il resto. Nel frattempo? Ha senso continuare a spargere insetticida lungo le sponde della laguna, per tratti di qualche centinaio di metri, quando il problema dei moscerini interessa l’intera superficie lagunare, che è di ventisette chilometri quadrati? Secondo il biologo Mauro Lenzi, no.
"Orbetello si trova in mezzo ad una laguna eutrofica in cui è avvenuta una pesante distrofia – ricorda l’esperto – che ha ucciso gli organismi predatori delle larve dei chironomidi, le quali possono compiere in gran numero la metamorfosi e sciamare. Poiché queste si trovano nei sedimenti di tutta la laguna, disinfestare le sponde non ha senso, e neanche le pratiche adulticide possono conseguire qualche risultato, visto che gli adulti hanno vita breve, e si hanno sciamature quotidiane. Le sciamature potranno essere fermate solo quando si ricostituiranno i popolamenti del sedimento. La soluzione ha tempi lunghi e, per quanto riguarda gli interventi umani, richiede una concreta, continua e corretta gestione ambientale di questo bacino che mantenga lo stato sedimentario in buone condizioni". Le immagini satellitari dimostrano che si stanno ricostituendo dei banchi algali, sia a ponente che, soprattutto, a levante. Presto, già entro il mese, si saprà di quale specie si tratta.
"La qualità delle specie – sottolinea il biologo – può fare la differenza in termini di rischio ambientale. Comunque, rischi distrofici estivi rimangono, per questo non è cambiato nulla, proprio per i depositi di melma organica che si sono prodotti nel decadimento delle masse vegetali nella scorsa estate". L’onorevole Marco Simiani, capogruppo Pd nella Commissione ambiente della Camera, chiede di stringere i tempi per l’approvazione del Consorzio: "La Laguna di Orbetello resta un territorio fragile: le criticità si questi giorni rimarcano come sia necessario, proprio per affrontare con rapidità ed efficacia le problematiche che con molta probabilità si presenteranno nei mesi estivi, che il Ministero dell’Ambiente avvii le procedure per concretizzare la legge approvata a gennaio: vanno quindi convocati gli enti preposti ed approvato lo statuto per dare piena attuazione alle attività del Consorzio". "Non va perso ulteriore tempo – sottolinea ancora il deputato –, senza il Consorzio la legge è tecnicamente bloccata e non potranno essere inaugurate tutte le azioni previste per tutelare la laguna". Ma la domanda resta sempre la stessa: cosa fare adesso? Sempre più corpo sprende la proposta da tempo avanzata dai pescatori: un nuovo commissariamento per stato di emergenza.
Riccardo Bruni