
L’Italia ha abolito il servizio militare di leva obbligatoria il 29 luglio 2004 L’ultimo giorno di «naja» è stato il 30 giugno 2005
E’ solo una voce, certo, ma comunque fa discutere. Dopo 143 anni, l’Italia ha abolito il 29 luglio 2004 la leva obbligatoria. L’ultimo giorno di naja è stato il 30 giugno 2005. Adesso qualcuno parla di reintrodurla, ma cosa ne pensano i grossetani? Glielo abbiamo chiesto.
"Il militare io l’ho fatto a Pordenone, non sapevo nemmeno dove fosse – dice Giuseppe Magini –. Oggi i ragazzi non sono abituati ai sacrifici, quindi quei mesi non gli farebbero male. Imparavi anche a rispettare le regole, veniva dato un senso di responsabilità. La giornata tipo aveva molte regole, la mattina sveglia presto poi andavamo a fare le guardie. Sarei favorevole. Quando ero militare volevo tornare a casa prima possibile, è stata tosta la lontananza".
"Sono favorevole – afferma Paola Fregosi –, perché oggi manca la disciplina, siamo anche in un periodo di guerra e potrebbero servire. Non capisco la motivazione valida dell’averla abolita. Avendo insegnato quarant’anni ho constatato che sono cose che nelle famiglie e nei ragazzi vengono a mancare. Potrebbe essere uno strumento utile. Devono essere riscoperti dei valori che negli ultimi anni sono stati persi. Aver abolito la leva é stato un danno per la società".
"Per tanti giovani la metterei – dice Pietro Avagliano –. Non volevo fare la leva militare, tutti i giovani non lo vogliono fare, tutti preferiscono fare volontariato. Ma insegna tante cose. L’insegnamento più grande che ho avuto è l’essere diventato uomo perché i genitori sono lontani, serve anche un solo anno, non due come ho fatto io. Non c’è nessuno che ti coccola, ti ritrovavi solo e ti dovevi saper comportare. Era utile, non per salvare la Patria ma per capire tante cose, per crescere. Quando sono partito piangevo perché stavo bene con mia mamma, babbo e sorelle ma quando sono tornato ero un’altra persona". "Non sarei contrario – afferma Davide Paoloni –. Oggi mancano un po’ di regole, educazione e rispetto da parte delle nuove generazioni. Non dico che sia frutto della mancanza della leva, ma sono a favore". "Sono un ex sottoufficiale dell’Aereonautica di Grosseto – dice Oscar Fantuzzi – e sono d’accordo per il suo ritorno: farebbe bene. In primis perché toglie i ragazzi da casa, da sotto la protezione dei genitori, ed è una cosa importante: staccarsi dalla famiglia significa imparare a gestire se stessi in base alle regole che trovi per un certo periodo di tempo. C’è mancanza di rispetto nelle ultime generazioni e si riscontra nei gesti quotidiani come se dici buongiorno non trovi risposta, se stai passando da qualche parte e sei anziano con le stampelle non ti fanno passare. Il soldato l’ho fatto qua a Grosseto, per 38 anni ho collaudato i motori dei velivoli del 4° Stormo Caccia". "Non deve essere un obbligo – dice però Daniele Faruolo –, ma una libera scelta della persona. Deve sempre essere una volontà e non una costrizione. Io il militare di leva non lo avrei fatto vcon piacere, una persona può avere altri interessi. Se un ragazzo vuole studiare, vuole andare a lavoro, non è giusto trovi il tempo bloccato. Potrebbe essere tempo da utilizzare per un lavoro che piace a lui. A chi ha fatto la leva ed adesso è adulto e dice che è diventato adulto per quello io dico che mi sento già uomo a 25 anni. Non è la leva militare a farti crescere, sono le esperienze di vita che hai fatto. Non sono nè contrario nè a favore, dico solo che non deve essere obbligatorio, deve rimanere come adesso: se vuoi farlo lo fai, altrimenti bene lo stesso".
Maria Vittoria Gaviano