Lo scambio di saperi. Prevenzione e salute: "Filo unico fra uomo, animali e ambiente"

Al Cemivet seminario sulla leishmaniosi con oltre cento partecipanti. Sono stati analizzati non solo i casi veterinari ma anche quelli. che hanno interessato le persone: in Maremma sono state una decina.

Lo scambio di saperi. Prevenzione e salute: "Filo unico fra uomo, animali e ambiente"

Lo scambio di saperi. Prevenzione e salute: "Filo unico fra uomo, animali e ambiente"

I posti diponibili erano cento, ma sono rimasti disponibili per poche ore, perché l’interesse dell’argomento trattato e lo spessore dei relatori ha fatto sì che le prenotazioni si esaurissero nel giro di pochissime ore.

Al Cemivet, organizzato dall’Istituto zooprofilattico Lazio e Toscana (ma in collaborazione con il Centro) si è svolto l’evento scientifico nazionale che aveva come tema la leishmaniosi affrontata però attraverso l’approccio "one health", ovvero con un sistema multidisciplinare che consenta di unire prevenzione e salute nell’ottica più ampia che comprenda uomo, animali e ambiente. Non a caso la partecipazione (gratuita) era aperta a medici, veterinari, biologi e tecnici di laboratorio di tutte le specialità.

E tutto parte da una certezza: la salute umana, quella ambientale e quella dell’ambiente sono interconnesse e solo la collaborazione fra tutti gli specialisti dei settori coinvolti potrà dare risposte sempre più puntuali ed efficaci ad ogni problema.

Che l’evento trovasse nel Cemivet non solo la volontà di essere realizzato (grazie anche al convinto lavoro in questo senso da parte del comandante, il colonnello Salvatore Sansone), ma anche il suo naturale luogo di svolgimento arriva dal ruolo che svolge il Centro stesso e dalle professionalità che è in grado di mettere al servizio dell’intera collettività, non solo quella militare. L’organizzazione di questo evento ha preso ilvia da un campanello d’allarme: con l’arrivo bella stagione e quindi degli insetti vettori anche di malattie, i cani sono più soggetti alla leishmaniosi, malattia che però può contrarre anche l’uomo se punto da un insetto infetto. In Maremma, nell’uomo, sono stati riscontrati una decina di casi.

"Il problema esiste sempre – dice Roberto Giomini, consigliere dell’Ordine provinciale dei medici veterinari – e oggi è più attuale che mai. Siamo in una zona endemica ma ci sono i metodi farmacologici per fare prevenzione sul cane con collari antiparassitari, strumenti spot on e c’è anche un vaccino".

"Su questo tema – dice Enrico Loretti presidente Cda dell’Istituto zooprofilattico – c’è attenzione da parte della Regione e la norma comunitaria, in vigore da poco, ridisegna il sistema di controllo".

"È il momento – spiega Giovanni Brajon, direttore sanitario dell’Istituto zooprofilattico Lazio e Toscana – di agire con piani di sorveglianza strutturali, con metodi di contenimento perché nel nostro territorio ha sintomi lievi, ma altre tipologie nel bacino dell’Africa hanno sintomatologie più gravi".

"La malattia, per quanto riguarda la sanità pubblica – dice Giorgio Briganti, direttore del Dipartimento prevenzione della Asl –, si divide in cutanea e viscerale. Alcuni casi erano localizzati vicino a Grosseto e sono stati testati 81 cani".

Una giornata in un luogo che conferma il forte legame con il suo territorio con iniziative verso l’esterno per creare sinergie perché è proprio qui che è racchiuso un gesto rivoluzionario, la condivisione.

Maria Vittoria Gaviano