Aveva ucciso un 22enne straniero con un colpo di fucile al volto sparato da pochi metri. E il tribunale di Grosseto lo aveva condannato a 19 anni di carcere. Nei giorni scorsi però si è celebrato il processo di Appello e Filippo Guerra, il grossetano condannato per l’omicidio di Dekhir Abdelilah avvenuto nella boscaglia sulla strada di Cernaia, di anni ne dovrà scontare 23. Quattro in più rispetto a quanto stabilito dalla corte d’assise (Laura De Girolamo, presidente e Marco Bilisari a latere) in primo grado, dopo il ricorso in Appello presentato dalla procura che, tramite il Pm Giampaolo Melchionna, per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e rapina, di anni ne aveva chiesti 30. Guerra era finito a processo dopo aver ucciso, il 20 agosto 2020, il 22enne per una questione legata allo spaccio di droga. Guerra aveva ucciso e poi rapinato il 22enne al culmine di una discussione a Cernaia. A Grosseto però la condanna era stata calcolata sulla base del rito abbreviato, come aveva richiesto dal Gup l’avvocato di Guerra, Lorenzo Mascagni. Il tribunale aveva fatto cadere infatti l’aggravante della premeditazione. Non era stata tenuta di conto però la rapina, che Guerra commise dopo aver ucciso il 22enne marocchino: c’era un nesso tra i due reati e la pena quindi è aumentata. I giudici fiorentini hanno però riconosciuto all’impiegato le attenuanti generiche. In questo modo, dai 30 anni richiesti dal procuratore generale, Guerra ne sconterà 23, tenuto conto anche del fatto che la sua difesa aveva collaborato in sede processuale, permettendo alla procura di produrre tutti gli atti. L’uomo, che prima dell’omicidio lavorava come impiegato, sembra comunque aver imboccato una strada "diversa". Guerra sta scontando la pena nel carcere di Siena ma nel frattempo si è iscritto all’Università perchè vuole laurearsi in Scienze politiche.
CronacaL’omicidio di Cernaia. Guerra, la pena aumenta. Condanna in Appello a 23 anni