Lotta all’evasione. Tari, in due anni oltre 2mila "avvisi" per il recupero

Controlli sempre più capillari da parte del Comune capoluogo grazie ad una tecnologia che consente l’incrocio di numerosi dati. Rusconi: "Molto lavoro degli uffici e i risultati sono ottimi".

Lotta all’evasione. Tari, in due anni oltre 2mila "avvisi" per il recupero

Simona Rusconi

Rintracciare gli evasori è sempre una grande conquista. Lo conferma Simona Rusconi, assessora al Bilancio del Comune di Grosseto che in questi giorni sta verificando chi negli anni passati è sfuggito alla Tari o chi l’ha pagata solo parzialmente. Non in tutte le circostanze si può parlare di evasione, ad esempio chi ha effettuato un parziale versamento della tassa sui rifiuti non si può considerare un cittadino che si è sottratto al completo pagamento della tassa.

Ma andiamo per gradi. Nel 2022 e nel 2023 sono iniziati gli accertamenti da parte del Comune di Grosseto dei versamenti Tari relativi agli anni 2017 e 2018 e sono partiti gli avvisi agli utenti.

Gli avvisi per omessa o infedele dichiarazione nel 2022 sono stati 543 (per un importo pari a 675mila 741euro) mentre nel 2023 sono stati 584, cioè oltre 544mila euro.

"Quando si rintracciano gli evasori – commenta Rusconi – è una conquista perché individuarli permette di aumentare la base imponibile. Sono loro che usufruiscono del servizio e non pagano. In questi anni la lotta all’evasione è stata fortemente implementata dal Comune di Grosseto. Nel 2023 si parla di circa 4 milioni di euro evasi su tutti i tributi locali annuali".

Ci sono poi utenti che hanno pagato parzialmente la tassa sui rifiuti. In questo caso si parla di avvisi per omesso o parziale versamento che, nel biennio 2022-2023, sono stati 2325 e che corrispondono dal punto di vista economico a 2 milioni 339mila 120 euro. In questo percorso di riconoscimento e individuazione di utenze non pagate con regolarità, sicuramente la tecnologia viene in aiuto.

"I numeri che siamo riusciti a far emergere sono un ottimo risultato – prosegue Rusconi – che senza l’aiuto della tecnologia non avremmo ottenuto. In questo percorso una bella mano ce l’ha data il nuovo software che dopo un periodo di prova è entrato a regime e oggi si riescono a leggere i risultati positivi. Si tratta di uno strumento più performante che ha permesso di mettere in campo una lotta all’evasione diversa da quella ordinaria".

Un grande lavoro da parte degli uffici comunali che con l’aiuto della tecnologia sono riusciti a incrociare dati anagrafici con dati forniti dal servizio che gestisce il servizio rifiuti.

"Il controllo va sicuramente perfezionato per andare ancora più in profondità – conclude – ed è obiettivo nostro non fermarci a questi dati ma scavare ulteriormente nel mondo sommerso dell’evasione".

La tassa sui rifiuti (Tari) è il tributo destinato a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti ed è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte suscettibili di produrre i rifiuti medesimi.

E’ stata introdotta dieci anni fa ed è andata a sostituire il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (Tares), che è stato vigente per il solo anno 2013.

Nicola Ciuffoletti