REDAZIONE GROSSETO

L’ultimo saluto a Lino Signori: "Metteva al centro la persona"

Commovente ricordo di don Enzo durante l’omelia

Commovente ricordo di don Enzo durante l’omelia

Commovente ricordo di don Enzo durante l’omelia

Partecipazione e commozione ai funerali di Lino Signori, apprezzato manager della sanità, che si sono celebrati ieri nella parrocchia del Cottolengo. E don Enzo Capitani, che ha celebrato il rito funebre, nella sua omelia ha fatto un ricordo di Signori, carico di emozione e sentimento.

"Avevo cominciato da poco la mia attività al Ceis, e dopo che ho conosciuto Lino lo ho avuto sempre al mio fianco. Come presidente, fu uno dei primi in Toscana a firmare la convenzione tra Ceis e Usl. Riusciva a vedere oltre l’apparente, il contingente, e ciò caratterizza chi si mette al servizio degli altri. Mi colpiva sempre il fatto che non chiamasse mai le persone utenti del servizio pubblico ma ammalati. Chiamandoli utenti si commercializza le persone, le si riduce a un numero. Mentre dire ammalato significa riconoscere il bisogno di una persona. E non solo Lino lo riconosceva nel servizio della sanità, ma in tutti gli uffici che ha attraversato, parlava con tutti e li trattava alla stessa maniera. Io questo lo chiamo amore – ha detto don Enzo –. Amare ed essere amati è un bisogno necessario per tutti noi e questo Lino lo aveva capito. Da questo dipende la realizzazione della propria vita e questo ci rende tutti uguali. L’importante è che la fiamma di questo fuoco resti viva: perché l’amore si traduce in atti concreti, piccoli gesti che servono a eliminare ostacoli sulla propria via. La vita di ciascuno di noi non sarà mai inutile se unita alla condivisione e solidarietà". Parole vere, sincere, che don Enzo Capitani ha detto non senza commozione.

Dopo i funerali, la salma di Lino Signori è stata sepolta nel vicino cimitero di Sterpeto.

Maria Vittoria Gaviano