REDAZIONE GROSSETO

"Luna Rossa? Ha cambiato la mia vita"

Il santostefanese Marco Capitani fa parte dell’equipaggio che a marzo tenterà di conquistare la mitica Coppa America

Tra gli eroi di Luna Rossa c’è anche il santostefanese Marco Capitani.

Marco, come e quando è iniziata l’avventura con Luna Rossa?

"Bisogna tornare indietro di almeno 21 anni. Ho iniziato ad andare a scuola di vela a sei anni, poi da allievo sono diventato istruttore; Insegnavo allo yacht club di Punta Ala quando Patrizio Bertelli decide che Luna Rossa doveva prepararsi per la sua prima Coppa America proprio qui. Il team era al completo e con i migliori velisti del mondo ma cercavano ancora un driver per il gommone. Mi sono proposto e sono stato preso, ero il più piccolo del team, per questo ancora oggi mi chiamano Marchino"

E cosa successe poi?

"Nel 2000 vincemmo ad Auckland la Louis Vuitton Cup e Luna Rossa cominciò a diventare un mito. Nel 2003 c’è stata la seconda sfida con Luna Rossa sempre ad Auckland e nel 2007 a Valencia. Dal gommone sono passato ad essere un vero e proprio link tra Sail Designers ed equipaggio, sempre più coinvolto nello sviluppo delle vele; Nel 2008 ho iniziato a lavorare full time come Sail Designer per la North Sails e a fare regate in giro per il mondo sia come speed coach che come disegnatore delle vele delle barche più prestigiose e competitive".

Poi tanti titoli mondiali con varie tipologie di barche.

"Si, con le barche con cui ho lavorato ho vinto titoli mondiali, continentali e nazionali: Ho raggiunto questi obbiettivi con barche prestigiose come Azzurra nella classe TP52, Ceeref RC44, Enfant Terribile Farr40, Robertissima Melges32 e Maxi72, Pinta Melges20 e tanti altri. Ho avuto la fortuna di lavorare con veri miti della vela mondiale: Vasco Vascotto, Jhon Kostecki, Adrian Stead".

Cosa ha pensato quando l’hanno richiamata per questa nuova avventura con Luna Rossa?

"Naturalmente non ci ho pensato due volte, era una bella sfida, di quelle difficili che a me piacciono molto: Una barca completamente nuova e avveniristica, un monoscafo volante con delle vele speciali mai viste prima; Mi sono trasferito a Cagliari con tutta la mia famiglia e insieme al resto del Team abbiamo iniziato a lavorare su questo avvincente progetto. Dal punto di vista professionale, lavorare come sail designer in un team di Coppa America è un previlegio unico". Ha viaggiato tanto, ma è ancora legato al tuo paese?

"Per lavoro ho visitato e vissuto in luoghi meravigliosi, dalla Nuova Zelanda, Australia, America, Spagna, Caraibi, ma sono nato qui, ho studiato al Nautico e ho insegnato vela allo Yacht Club Santo Stefano. Ritorno a casa ogni volta che c’è un campionato importante al quale mi fa piacere partecipare. A Porto Santo Stefano vive la mia famiglia e l’anno scorso, quando con la mia compagna di sempre abbiamo deciso di sposarci, lo abbiamo fatto in fortezza".

Cosa succederà dal 6 marzo in poi?

"Ci siamo guadagnati la possibilità di giocarci la Coppa America vincendo la selezione degli sfidanti, la Prada Cup. Adesso stiamo ottimizzando barca e vele per questa regata. Questa è una regata unica, il trofeo più antico al mondo al quale io ho il privilegio di partecipare per la seconda volta sempre con Luna Rossa; Non capita tutti i giorni. Normalmente si gareggia ogni 4 anni e in 36 edizioni solo 3 barche Italiane sono riuscite a qualificarsi per questa regata: Il moro di Venezia nel 1992, Luna Rossa nel 2000 e ancora Luna Rossa il prossimo marzo. Ce la metteremo tutta per cercare di vincere contro uno dei team più forti al mondo. Noi ci sentiamo pronti e sono sicuro che saranno delle regate avvincenti".

Eraldo Nieto