LUCA MANTIGLIONI
Cronaca

Medicina veterinaria forense. Cemivet, le eccellenze sono qui

Il Centro militare maremmano ha promosso un corso di formazione multidisciplinare in collaborazione con l’Istituto zooprofilattico sperimentale. Cento iscrizioni in meno di 24 ore.

Medicina veterinaria forense. Cemivet, le eccellenze sono qui

Medicina veterinaria forense. Cemivet, le eccellenze sono qui

"Medicina forense veterinaria: approccio multidisciplinare e gestione dei casi forensi". Che già di per sé il titolo del corso fosse attrattivo per gli addetti ai lavori lo aveva dimostrato il fatto che in meno di 24 ore dall’apertura delle iscrizioni i posti disponibili fossero andati esauriti. E cento posti per un corso di formazione non sono certo pochi. Ma ancora più importante è apparsa un’altra cosa, evidenziata sì dal numero dei partecipanti ma soprattutto dalla grande collaborazione che si è formata prima e durante l’organizzazione di questo evento accolto ieri all’interno del Centro militare veterinario. Il Cemivet lo ha promosso, continuando nel percorso di rinforzo del legame fra il Centro e il territorio maremmano (aspetto sul quale il comandante Salvatore Santone mette idee e spende energie in maniera convinta), ma subito accolto dai vertici dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana che ha sede a Roma ma che a Grosseto ha il proprio Centro di referenza nazionale per la Medicina forense veterinaria.

In altre parole: ieri i relatori rappresentavano l’eccellenza nazionale su questa materia, ma la platea non era da meno, con veterinari libero professionisti, dell’Esercito, dei Carabinieri e della Guardia di finanza, ma anche chimici, biologi e tecnici di laboratorio.

Procedure di gestione nei casi di medicina forense, l’utilizzo delle analisi del Dna, normativa su avvelenamento doloso degli animali, le procedure di analisi chimico-tossicologiche: questi alcuni dei temi trattati durante il corso che prevedeva anche un test finale per ottenere poi i crediti formativi.

Un approccio interdisciplinare, insomma, che ha messo insieme aspetti medico-veterinari e medico-legali e che al Cemivet ha trovato terreno fertile per un confronto di altissimo livello.

"Con il Cemivet abbiamo una collaborazione consolidata – dice Giovanni Brajon, direttore sanitario dell’Istituto zooprofilattico sperimentale –, ma è il momento di dare nuovi impulsi perché questo Centro militare è un punto di riferimento nell’ambito dei propri compiti e delle funzioni che svolge. Penso, ad esempio, allo sviluppo dell’attività di ricerca e studio, fino alla possibilità di proporre ulteriori eventi formativi su particolari patologie, come la leishmaniosi, che possono interessare sia gli animali che gli uomini. Credo sia importante che tutte le istituzioni, compresa la Asl, possano conoscere le potenzialità e le professionalità di cui dispone il Cemivet. Del resto, il periodo trascorso con la pandemia causata dal covid, ha ampiamente dimostrato quale contributo i militari possono dare alla società civile anche in questo settore".

"A questo evento – continua Brajon – partecipano veterinari provenienti da molte parti d’Italia e che possono quindi conoscere da vicino il Cemivet che con la sua presenza è in grado di portare Grosseto al centro dell’interazione veterinaria. E proprio grazie a questo corso tutti i professionisti, civili e militari, avranno modo di affrontare casi di studio molto complessi e che hanno richiesto, appunto, un approccio multidisciplinare. Senza dubbio, si tratta di un’occasione di crescita professionale importante con un trasferimento di conoscenze e competenze che arricchirà tutti. Il mio augurio è che si possa arrivare ad un nuovo appuntamento già entro la fine di quest’anno".